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Non sarà domani e, forse, nemmeno dopodomani. Ma ciò che appare certo è che la ricerca relativa alla stampa 3D è massiccia e costante e i risultati concreti non mancano. Arup, la multinazionale specializzata in progettazione e ingegneria, ha ufficializzato di aver messo a punto una tecnologia di «additive manifacturing» in grado di realizzare elementi strutturali in acciaio per costruzioni complesse.

La società ha fatto sapere che, una volta sviluppata al massimo delle proprie capacità, questa tecnologia permetterà di fornire al comparto edilizio forniture di acciaio dai costi competitivi, contenendo gli sprechi e abbassando le emissioni inquinanti. La ricerca Arup, per il momento, ha sviluppato un nodo di acciaio per una struttura leggera dalla spiccata complessità geometrica. Ad oggi, ed è la stessa Arup ad affermarlo, le tecniche tradizionali di produzione di acciaio sono ancora più economiche, ma la società sostiene che in un futuro prossimo l’ordine cambierà. «Utilizzando l’additive manifacturing» spiega Salomé Galjaard, team leader di Arup, «possiamo creare pezzi progettati individualmente in modo molto più efficiente, con implicazioni significative per la riduzione dei costi e il taglio degli sprechi. Ma soprattutto questo approccio ci mette nelle condizioni di realizzare un design estremamente sofisticato, eliminando la necessità di semplificare il progetto in uno stadio successivo di realizzazione per abbassarne i costi».

Un nodo d’acciaio realizzato con la tecnologia tradizionale

Il nodo d’acciaio realizzato con la tecnologia «additive manifacturing»

Fonte: siderweb.com

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