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News 2007

Focus sulla settimana dal 24/09/07 al 28/09/07

By 2 Ottobre 2007No Comments

ArcelorMittal non si accontenta di essere il più grande produttore al mondo di acciaio, vuole crescere ancora. Secondo quanto riportato dal quotidiano “Times of India” infatti, la “fame” del colosso lussemburghese si traduce in un investimento di 35 miliardi di dollari.

Di questi, 15 miliardi saranno utilizzati per incrementare la capacità produttiva dei vari impianti sparsi per il mondo e 20 miliardi di dollari verranno utilizzati per la realizzazione di due siti in India. Secondo quanto riportato dal giornale, i due impianti avranno un output annuo di 12 milioni di tonnellate ciascuno e saranno attivi a partire dal 2015.

La siderurgia del CIS presto potrebbe avere un nuovo operatore. Di primaria importanza. La holding Metinvest, controllata dal miliardario ucraino Rinat Ahkmetov, punta infatti a fondersi con Smart-Holding, gruppo russo-ucraino.

Se l’affare andasse in porto, si verrebbe a creare una realtà produttiva di tutto rispetto, dalla capacità produttiva di 5 milioni di tonnellate annue di coke, 16 milioni di tonnellate annue di minerale ferroso e oltre 12 milioni di tonnellate annue di acciaio.

Forte spirale ribassista per le quotazioni del nickel degli ultimi quattro ultimi mesi. Secondo l’Abare infatti, i prezzi record del non ferroso (54.000 dollari alla tonnellata registrati a metà maggio) sono ormai solo un ricordo.

Nonostante un notevole calo però, secondo gli esperti, le quotazioni medie del nickel per l’intero anno 2007 si attesteranno a 37.245 dollari alla tonnellata, il 53,5% in più rispetto alla media del 2006. Il forte  incremento del prezzo del nickel nei primi sei mesi dell’anno è stato causato dal gap tra una domanda crescente di acciaio inossidabile, proveniente soprattutto dalla Cina, ed un’offerta incapace di allinearsi al rialzo.

Secondo le previsioni dell’Abare però, questo “dislivello” si sta assottigliando e ciò sarà ancora più evidente nel 2008 quando l’offerta sarà superiore grazie alla nascita di nuove miniere. Di conseguenza anche le quotazioni ne risentiranno. Secondo gli studiosi infatti, il prezzo medio del nickel nel corso del prossimo anno sarà di 28.000 dollari alla tonnellata, il 33% in meno rispetto alla media del 2007.

Momento di stasi per i prezzi dello zinco. Secondo l’Australian Bureau of Agricultural and Resource Economics (Abare) infatti, le quotazioni del non ferroso, dopo la forte impennata fatta registrare nei primi mesi dell’anno, hanno subito una battuta d’arresto.

Nonostante lo stop, secondo gli esperti, il prezzo medio dello zinco nel corso del 2007 si attesterà a 3.372 dollari alla tonnellata, il 3% in più rispetto alla media del 2006.

Lo stesso discorso non riguarderà però il 2008. Secondo l’Abare infatti, grazie al futuro incremento della produzione, e di conseguenza, ad una offerta che potrà soddisfare la domanda, la media delle quotazioni del metallo sarà di 2.875 dollari alla tonnellata, il 17,3% in meno rispetto al 2007.

Ancora una correzione al ribasso per l’extra rottame di Peiner Traeger che ha portato il livello dai 135 euro/ di settembre ai 131 euro/t di ottobre.

Cala il prezzo del rottame in Germania. Secondo quanto appreso da Siderweb, infatti, nel mese in corso si è registrato un calo delle quotazioni rispetto al mese precedente in tutte le principali categorie di rottame. La diminuzione va dal -0,22% mensile del proler al -1,7% del cesoiato.

Ancora positivo, invece, il raffronto con i prezzi del settembre 2006, con aumenti delle quotazioni compresi tra il +4,9% delle torniture al +9,6% delle cadute nuove di produzione.

La notizia era nell’aria da qualche tempo, ma ora ha i crismi dell’ufficialità. ArcelorMittal è entrata nella distribuzione italiana di acciaio.

Il primo gruppo siderurgico mondiale, infatti,ha notificato all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato l’acquisizione di Carminati Distribuzione. Secondo quanto riportato dal sito dell’agcm, infatti, le due società avrebbero trovato un accordo per la cessione del 70% delle quote della neocostituita Carminati Distribuzione srl ad ArcelorMittal Distribution. Il contratto prevede anche diritti di put and call incrociati da esercitarsi entro il 2011.

Integrarsi. Per correre incontro al futuro con un nuovo spirito e con gli strumenti adatti per competere nell’agone globale della siderurgia. Questa sarà la sfida di Alfa Acciai nei prossimi mesi.

«Abbiamo constatato che per garantire un avvenire prospero alla nostra azienda non possiamo più permetterci di rimanere soli – ha detto Amato Stabiumi -. In tutto il mondo impazzano fusioni e acquisizioni e noi non possiamo più stare a guardare». Per questo motivo, «ci siamo rivolti ad alcuni  advisor internazionali per vagliare eventuali offerte dall’estero – ha continuato Stabiumi -, al fine di creare un gruppo di respiro europeo (da almeno 5-6 milioni di tonnellate annue) che ci permetta di ottenere economie di scala e di sopravvivere con successo nel futuro».

La porta per gli imprenditori italiani, però, non è chiusa. «La scelta di cercare partner esteri, in realtà, viene dopo anni di discussioni con altri acciaieri italiani, che però non hanno portato a nulla – ha spiegato Stabiumi -. Per questo ci siamo rivolti all’estero. Il processo di ricerca di partner, comunque, è appena iniziato e siamo pronti a prendere in considerazione anche offerte concrete da parte dei “tondinari” italiani». Ad una condizione: «che arrivino velocemente. Non possiamo più aspettare».

Inaugurato a Boltiere il nuovo impianto per la produzione di tubi trafilati a freddo di Marcegaglia.

Il sito è stato interessato da investimenti per 25 milioni di euro e passerà da una capacità produttiva di 55.000-60.000 tonnellate annue a circa 110.000 tonnellate annue nel 2008.

Ma Marcegaglia non si ferma qui. «Nei prossimi quattro anni investiremo un miliardo di euro – ha spiegato Steno Marcegaglia -, il 70% in Italia e il 30% all’estero». Ambiziosi gli obiettivi: «puntiamo a trasformare 8 milioni di tonnellate annue di acciaio nel 2010, dalle attuali 4,5 – ha precisato Antonio Marcegaglia –. Inoltre passeremo da 1,2 milioni di tonnellate annue di tubi saldati a 2 milioni di tonnellate entro i prossimi tre anni». All’estero «non escludiamo di poterci installare anche in India e Cina», come non è esclusa «anche un’integrazione verso l’alto della filiera».

Addio Acciaierie Grigoli, benvenuta Verona Steel. L’impianto veronese, infatti, ha reso noto di aver cambiato denominazione sociale «al fine di adeguare la società agli sviluppi realizzati nell’ultimo anno ed alla nuova struttura societaria». L’impianto, inoltre, subirà dei lavori di potenziamento al fine di sviluppare la propria presenza nei mercati dell’ingegneria meccanica, nel settore energetico, in quello del movimento terra ed negli acciai da costruzione.

Un mercato che, al di là delle difficoltà congiunturali, cresce e continuerà a farlo nei prossimi anni. Questo è il ritratto del settore dell’inox che è emerso dalla seconda edizione dello Stainless Steel Market Outlook. Dopo un approfondito viaggio tra i meandri delle serie alternative alla 300, effettuato sotto la guida del professor Mapelli, l’attenzione si è focalizzata sui mercati. In primo luogo da quello del nickel. Secondo l’analisi tecnica di Achille Fornasini, nel prossimo futuro il non ferroso sarà più stabile e oscillerà tra i 27.000 ed i 35.000 dollari la tonnellata.

Dati alla mano invece per Riccardo Foligno. A livello mondiale, nel 2006, il settore  ha consumato 28 milioni di tonnellate, delle quali 1,8 milioni in Italia. Per il prossimo futuro, in Ue, è attesa una crescita dei consumi ed una maggiore incidenza dell’impiego di ferritico, a discapito della serie 300. consumo è stato di 88.000 tonnellate nel 2006 e che sarà di 101.000 tonnellate nel 2010. Anche in questo caso è previsto un incremento del “peso” percentuale dei ferritici. Gaetano Ronchi, infine, ha effettuato una panoramica sulla Cina, che, secondo l’esperto, non sarà una minaccia per l’Unione Europea, in quanto gran parte della produzione sarà votata all’autoconsumo.

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