Skip to main content

Federmeccanica ha presentato stamattina i risultati della sua 152esima indagine trimestrale (per consultarla basta cliccare QUI) e i dati, spiega l’associazione,

«confermano la difficile fase congiunturale che sta interessando il settore da alcuni trimestri e non si intravedono, nelle previsioni a breve, inversioni del trend negativo in atto».

Nel terzo trimestre del 2019, infatti, «i dati di consuntivo evidenziano un significativo ridimensionamento dell’attività produttiva metalmeccanica sia nel suo complesso sia per le quote indirizzate ai mercati esteri e oltre un terzo delle imprese giudica insoddisfacenti i volumi prodotti necessari a garantire il normale svolgimento dell’attività aziendale».

Diminuiscono, spiega Federmeccanica, «gli ordini in portafoglio e prevale l’insoddisfazione degli imprenditori sulle consistenze in essere, mentre le scorte di materie prime e prodotti finiti risultano, in entrambi i casi, eccedenti rispetto alle attese di produzione».

Con riferimento all’ultimo trimestre dell’anno, poi, «le prospettive permangono negative sia per quanto riguarda la produzione totale sia per quella destinata all’estero e, peggiorano nel contempo, le prospettive occupazionali a sei mesi che dopo avere evidenziato dinamiche positive ma cedenti nel corso delle indagini più recenti, risultano ora negative».

Scendendo nei dettagli, Federmeccanica spiega che «nel nostro Paese, nel terzo trimestre del 2019 la produzione metalmeccanica è diminuita dell’1% rispetto al trimestre precedente, mentre nel confronto con l’analogo periodo del 2018 il calo è stato del 2%».

In particolare, sempre con riferimento al periodo gennaio-settembre 2019 nel confronto con l’analogo periodo dell’anno precedente, il calo del 2,3% della metallurgia è dovuto ai risultati negativi osservati per le attività di fonderia (-4,4%), per la fabbricazione di tubi, condotti e profilati cavi (-2,3%) e per la produzione di metalli non ferrosi (-1,6%), mentre la fabbricazione di altri prodotti della prima trasformazione dell’acciaio è rimasta sostanzialmente stabile (-0,1%)».

Close Menu