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Il bilancio sul fronte delle importazioni è ancora simile a quello di un campo di battaglia. Nell’ultimo «Economic and Steel Market Outlook 2016-2017», Eurofer evidenzia che il deficit commerciale dell’Unione Europea è salito da 381.000 tonnellate medie mensili del 2015 a 911.000 tonnellate nei primi quattro mesi dell’anno in corso, frutto del doppio effetto di picco delle importazioni e frenata dell’export.

Import ancora in ascesa
La media della crescita mensile dell’import è stata nel primo trimestre del 2016 del 24% rispetto al medesimo periodo del 2015. E ciò, nonostante l’effetto dell’apertura delle indagini antidumping che ha fatto sentire il proprio effetto solo nel bimestre aprile – maggio con i livelli di crescita rispetto al 2015 che scendono rispettivamente al 16% e al 4%.
Secondo i dati registrati dall’associazione dei produttori, a preoccupare è stato l’incremento del 77% nelle entrate di prodotti zincati, salito all’85% nei mesi successivi. È ancora la Cina il Paese da cui arriva la maggior parte del materiale importato dall’Ue, seguita dalla Russia e dall’Ucraina.

 

Export non riesce a trovare la via della crescita
L’Ue non sembra aver trovato ancora una cura al calo di esportazioni che la affligge dal 2015. Le spedizioni verso i Paesi terzi si sono infatti ridotte del 19% nei primi quattro mesi dell’anno, con i semilavorati che hanno perso addirittura il 65% dei volumi rispetto al primo quadrimestre 2015. I principali mercati di destinazione si sono confermati la Turchia per i prodotti piani e l’Algeria per i lunghi.
A preoccupare vi è anche la mancanza di segnali che potrebbero far pensare ad un possibile cambio di trend per la seconda parte dell’anno. Un leggero miglioramento potrebbe arrivare nel 2017, ma al momento ogni variazione futura resta avvolta nella nebbia.

 

 

Fonte: siderweb.com