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Il 5 febbraio scorso, rende noto Eurofer, «la Commissione per l’Ambiente del Parlamento europeo (ENVI) ha votato sul meccanismo di adeguamento alle frontiere del carbonio (CBAM, carbon border adjustment mechanism) con 58 voti a favore, 8 contrari e 10 astensioni. La risoluzione mira ad avere una misura compatibile con la World Trade Organization (WTO) su tutti i prodotti importati attualmente nell’ambito dell’EU ETS (il sistema per lo scambio delle quote di emissione; ndr), per incoraggiare i Paesi meno “ambiziosi in termini di carbonio” a lavorare anche per la decarbonizzazione».

Secondo Eurofer, «sebbene la risoluzione indichi l’intenzione che la maggiore ambizione dell’Ue sul cambiamento climatico non debba portare a una rilocalizzazione delle emissioni di carbonio (carbon leakage), la proposta di eliminare gradualmente l’assegnazione gratuita in parallelo all’introduzione di un CBA (carbon border adjustment, il meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera; ndr) creerebbe una grave minaccia per la sopravvivenza dell’industria siderurgica europea».

L’associazione dei produttori di acciaio europei, infatti, ricorda che «al prezzo attuale del carbonio di 38 euro per tonnellata di CO2, i costi di produzione dell’acciaio dell’Ue aumenterebbero di circa 75 euro per tonnellata. Ciò avrebbe un impatto dirompente sull’industria siderurgica dell’Ue e sulle catene del valore correlate, poiché esporrebbe i produttori di acciaio e i settori a valle a costi così elevati, minando la capacità finanziaria di investire in tecnologie a basse emissioni di carbonio e mettendo a repentaglio la competitività delle esportazioni verso Paesi terzi».

Una maggiore ambizione climatica, secondo Eurofer, «richiede misure rafforzate contro la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, in particolare per i settori a maggior rischio come l’acciaio, non il loro indebolimento. Il CBAM (la misura di adeguamento ai confini del carbonio; ndr) può fornire una protezione rafforzata dalla rilocalizzazione delle emissioni di carbonio solo se integra l’assegnazione gratuita a livello degli attuali parametri di riferimento e affronta le carenze delle misure esistenti per un periodo di transizione».

E quindi, secondo Eurofer, «un CBAM con vendita all’asta completa sarebbe una condanna a morte per il settore siderurgico europeo. Esortiamo il Parlamento a ripensare questo aspetto durante la fase plenaria, poiché l’adeguamento del meccanismo non è un sostituto dell’assegnazione gratuita nell’ambito dell’EU ETS: è un complemento necessario».

 

FONTE: SIDERWEB.COM

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