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News 2008

Emergenza Materie Prime

By 16 Giugno 2008No Comments

L’«emergenza materie prime» scalda la filiera dell’acciaio, da monte a valle. La soglia di attenzione, mai così elevata,  è stata misurata anche con la partecipazione “fisica”. Erano oltre 400 gli operatori di mercato che venerdì 13 pomeriggio hanno partecipato all’incontro che si è tenuto a Brescia organizzato da Siderweb.com per analizzare l’attuale congiuntura macroeconomica e i suoi riflessi sui mercati delle materie prime.  

È Fedele De Novellis, economista del Ref a presentare il “ring” macroeconomico in cui oggi si deve operare. «nel mercato internazionale sono comparsi nuovi protagonisti – ha spiegato l’economista – che cambieranno lo scenario mondiale», «l’effetto dell’offerta asiatica si è trasformato in un effetto domanda nonostante la fase negativa che stanno vivendo l’economia statunitense ed europea».

«Dopo vent’anni di condizioni di mercato piatte e spesso depresse – ha ricordato Anthony Dixon del gruppo Stemcor , dal 2003 abbiamo iniziato a registrare cinque anni di forte crescita. Tuttavia, nel 2008 i precedenti cinque anni appaiono perfino modesti ed oggi siamo testimoni di nuovi vertiginosi record nei prezzi delle materie prime».

Guardando più da vicino il mondo del rottame, Dixon dal suo osservatorio internazionale vede «una bilancia domanda-offerta è difficile da pesare, soprattutto a causa della quasi impossibilità di valutare le scorte di “rottame vecchio”». Secondo il senso comune, in primavera, quando il tempo migliora, demolizioni e trasporti sono attività più semplici da compiere e l’offerta cresce.

«Questo – ha detto -, assieme ad un più forte mercato del rottame, potrebbe rendere più attrattivo l’attingere alle riserve del rottame “vecchio” facendo crescere l’offerta e ciò potrebbe eventualmente far scendere i prezzi». C’è, però, un elemento a netto favore della domanda di rottame: «dobbiamo tener ben presente – ha esortato il trader – che sempre più piani si producono proprio dal forno elettrico. Negli Usa, ci sono oggi 7 forni elettrici che producono piani ed in tutto il mondo, Italia compresa, questo è un fenomeno in espansione».

«Una nuova rivoluzione industriale». Non esiste una definizione migliore per identificare il processo in atto nel mondo della materie prime secondo Giuseppe Meconi del gruppo Duferco. «Analizzando i dati in continua evoluzione positiva della produzione siderurgica, del commercio dei prodotti siderurgici internazionali, dei volumi e dei costi delle materie prime ad essi collegati, ci si rende conto – ha detto alla platea – che ci troviamo in una situazione completamente ribaltata rispetto allo stagnante passato, dal 1975 al 2000». Tutto, infatti, è iniziato con lo straordinario e rapidissimo sviluppo cinese che, proprio a partire dal 2001, è passato da una produzione siderurgica di 150 milioni di tonnellate ai 490 milioni dello scorso anno.

Ad accendere la miccia è stata proprio la rapida ascesa della Cina. «Questa velocissima crescita, completamente imprevista (fino al 2004 non pochi operatori del settore si chiedevano quando la “bolla” cinese si sarebbe sgonfiata), ha determinato una crescita altrettanto importante della domanda di materie prime quali – ha continuato il manager – minerale di ferro, coke e carboni coking, rottame, ghisa, HBI e ferroleghe».

L’impatto – diretto – lo si è visto nel mercato del minerale di ferro dove «la Cina – ha spiegato Meconi – è diventata il maggiore importatore mondiale dal 2003 e nel 2007 ha raggiunto il 48% dell‘importazione totale via mare di questa importante materia prima per il ciclo siderurgico integrale (contro il 16% del 2000 e l’11% di 10 anni fa), con previsioni per il futuro di ulteriori rapidi aumenti macroscopici».

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