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News 2006

Cos

By 22 Luglio 2006No Comments

Il Gruppo Lucchini si prepara a crescere. La conferma si ha nel piano industriale della società siderurgica, oggi in mano alla russa Severstal, che tra il 2006 ed il 2008 metterà mano al portafogli estraendo centinaia di milioni di euro. L’obiettivo? Investire nei tre poli (Piombino, Ascometal e Sidermeccanica) in tecnologia e risorse umane per migliorare conti economici e redditività. Proponiamo una sintesi del piano basata sull’aspetto maggiormente impiantistico-strategico.
Secondo il piano industriale fornito a Siderweb dalla stessa Lucchini, le proiezioni vedono la produzione 2006 crescere del 25% rispetto al 2005, giungendo a circa 3,59 milioni di tonnellate nel 2008. Allo stesso tempo, il fatturato si incrementerà di 452 milioni di euro (tasso dicrescita media annua del 7%) con un Ebitda in progressione che, secondo i progetti del gruppo, dovrebbe raggiungere il 14% del fatturato nel 2008.
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Quattro i driver di sviluppo lungo i quali ci si muoverà: dall’ambito commerciale, con un incremento dei volumi di vendita complessivi ed un miglioramento del margine di contribuzione, a quello tecnico-produttivo con la realizzazione di investimenti nelle infrastrutture produttive per aumentare l’efficienza operativa e contenere i costi di produzione. I piani sono ambiziosi. Per il polo di Piombino, infatti, l’obiettivo è quello di diventare il “best cost producer” nei prodotti lunghi di qualità in Europa Occidentale.
Tutto passando per un processo organizzativo (completamento della struttura organizzativa del Gruppo, miglioramento delle condizioni di sicurezza ed igiene sul lavoro ed il potenziamento del capitale umano) senza trascurare l’ambito ambientale con la realizzazione di investimenti per adeguarsi alle normative vigenti.
Lucchini Piombino
Nel triennio 2006-2008 Lucchini Piombino mirerà ad incrementare i propri volumi di vendita innalzando la produzione dello stabilimento di Piombino a 2,44 milioni di tonnellate (dagli 1,77 del 2005), sfruttando maggiormente l’esistente capacità produttiva.
Secondo il gruppo, è possibile ipotizzare che il fatturato giunga a 1.395 milioni di euro nel 2008, crescendo mediamente su base annua del 9,3%. L’Ebitda dovrebbe salire del 20% medio annuo passando dai 139 milioni di euro del 2005 ai 239 del 2008.
Complessivamente, gli investimenti previsti nel periodo saranno pari a circa 235 milioni di euro di cui 150 di tipo tecnico-produttivi e 85 per la tutela dell’ambiente.

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Riguardo allo stabilimento di Servola, «nel triennio – si legge testualmente nel piano – riconfermerà l’assetto del 2005 con il mantenimento della fornitura di coke a Piombino; per Vertek, la strategia si baserà sulla valorizzazione delle sinergie legate a possibili integrazioni in particolare sul prodotto barra di qualità».
Ma le novità potrebbero presto giungere anche in ambito commerciale con un riassetto del mix produttivo maggiormente sbilanciato verso i prodotti di più alta qualità. In particolare, per la vergella si punterà sul recupero di quote di mercato in Italia e sulla diversificazione geografica mentre per le barre lo sforzo commerciale si orienterà al recupero di una posizione competitiva delle forgiature automobilistiche nel mercato italiano e allo sviluppo delle esportazioni verso Francia, Germania e Spagna. Per le rotaie verrà consolidata la posizione di leadership nel mercato italiano (mentre in Europa si punterà ad ampliare la penetrazione del mercato tedesco, francese e britannico) con un ulteriore sforzo di espansione commerciale sarà infine diretto verso quei mercati che presentano alti tassi di crescita come Russia, Brasile e Stati Uniti. Per le bramme si cercheranno di mantenere le economie di scala sviluppando ulteriormente la vendita intragruppo e verso i clienti esistenti.
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Da segnalare anche la volontà di ottimizzazione il reperimento di materie prime mantenendo l’impiego di pellets Severstal sul livello corrente (1,9 milioni di tonnellate che coprono circa il 70% del fabbisogno di Piombino e il 60% di quello di Servola) e l’aumento dell’uso di fossile russo a partire dal 2007 (con un obiettivo iniziale di copertura di circa il 35% del fabbisogno complessivo della Business Unit).
In ambito ambientale, Lucchini Piombino dedicherà particolare attenzione alla risoluzione delle questioni aperte, sia con attività sviluppate in autonomia (ad esempio il conseguimento dell’A.I.A. e adeguamento alle B.A.T. entro il 30/10/2007 per entrambi gli stabilimenti di Servola e Piombino, il conseguimento della certificazione ambientale ISO 14000 entro il 2006 e l’introduzione del Sistema di Gestione Ambientale EMAS entro il 2008 a Piombino ed entro il 2009 a Servola) che con attività sviluppate in cooperazione con le istituzioni centrali e locali (ad esempio la realizzazione di tutte le attività relative allo spostamento dell’area Siderco).
Inoltre, alcuni degli investimenti previsti in ambito tecnico-produttivo avranno delle ricadute positive anche sull’impatto ambientale (e.g. introduzione nuovo slag-stopper e impianto ferroleghe).
Ascometal
Per la business unit Ascumetal, il gruppo si prefigge l’obiettivo di diventare uno dei principali produttori mondiali di acciai lunghi speciali. La strada tracciata è quella di acquisizioni e joint-venture con aziende extra europee. «I contatti e le analisi dei potenziali partner – riporta il piano industriale – saranno quindi sviluppati e ampliati, con particolare attenzione verso i paesi che mostrano elevati tassi di crescita, soprattutto in riferimento al mercato automobilistico».
In particolare Ascometal si pone l’obiettivo di portare il fatturato fino a circa 943 milioni di euro (dagli 887 del 2005) ed un EBITDA di circa 80 milioni di euro nel 2008. Per raggiungere questi risultati economici, in ambito commerciale la Business Unit punta ad aumentare i propri volumi di vendita da 978.000 tonnellate nel 2005 fino a 1.065.000 tonnellate nel 2008. Tale aumento dei volumi prevede il sostanziale mantenimento del mix produttivo attuale.
Il volume complessivo degli investimenti nel corso del triennio sarà imperniato su due elementi: da un lato con interventi strategici (modernizzazione del laminatoio di Hagondange o la possibile installazione di una colata continua per blumi a Fos); dall’altro con investimenti industriali di natura ordinaria in parte mirati al miglioramento dell’affidabilità.
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Sidermeccanica
L’obiettivo strategico di Sidermeccanica nel periodo 2006-2008 si muove su due fronti: divenire uno dei leader mondiali sui prodotti ferroviari di alta qualità (per l’alta velocità e applicazioni speciali) e consolidare il posizionamento di mercato su getti e forgiati, ottimizzando il mix ed iniziando la penetrazione in nuovi settori.
In particolare, la produzione di lingotti, getti e forgiati dovrebbe passare dalle 103 mila ton del 2006 alle 82 mila del 2008 con una riduzione progressiva dei volumi. Trend opposto per la produzione di prodotti ferroviari che dovrebbe raggiungere le 142 mila tonnellate nel 2008 a fonte delle 114 del 2006.
La Business Unit prevede inoltre di incrementare complessivamente il fatturato del 27% rispetto al 2005 e generare un EBITDA di circa 34 milioni di euro nel 2008. In termini numerici, su un piano d’investimenti complessivo di circa 30 milioni di euro nel periodo 2006-2008, il 30% circa sarà dedicato ad azioni di ripristino e manutenzione della capacità produttiva esistente, mentre il 33% sarà impiegato per investimenti di natura strategica.

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