Tornano a salire i prezzi dell’acciaio in Cina. I futures sul tondo per cemento armato hanno toccato questa mattina il record decennale sulla spinta della possibile carenza di output da parte delle acciaierie del Dragone. Diversi esponenti governativi delle province di Hebei e Tangshan, tra le maggiori a vocazione siderurgica, hanno annunciato chiusure di impianti per rispettare i limiti anti inquinamento imposti dal Governo centrale. Chiusure però che coincidono con un livello sostenuto della domanda, da qui la tensione sulle quotazioni.
I rincari settimanali per il tondo per cemento armato sono nell’ordine del 5%, mentre quelli dei piani fanno segnare un +4,3%, trascinando anche le materie prima sul Dalian Commodity Exchange: +2,9% per il minerale e addirittura +5,6% per il coking coal, a cui si aggiunge un +2,1% del coke.
Il ciclone che ha travolto l’attuale ad di Invitalia Domenico Arcuri potrebbe allungare anche i tempi di entrata della controllata statale in ArcelorMittal Italia. Dopo la rimozione dall’incarico di commissario unico per l’emergenza Covid, ora scricchiolerebbe anche la posizione che occupa da ben 14 anni. Al momento sono solo rumor e molto dipenderà anche dagli sviluppi dell’inchiesta legata alla fornitura di mascherine cinesi, «intermediate da una cricca di trafficanti di influenze illecite» come scrive il quotidiano La Verità.
Il futuro di Arcuri potrebbe essere anche legato all’arrivo dei 400 milioni di euro per l’acquisto da parte di Invitalia delle quote del siderurgico, che – nonostante il parere favorevole dell’Ue all’operazione – non sarebbero ancora stati versati per finalizzare l’accordo raggiunto lo scorso dicembre.
FONTE: SIDERWEB.COM