Incertezza nel commercio internazionale e raffreddamento della domanda condizionano le quotazioni dell’acciaio anche i Cina. I prezzi quotati allo Shanghai Steel Index hanno subito nella sessione di oggi una flessione superiore all’1%, che ha annullato il recupero del 2,5% visto nei giorni scorsi. Un calo dovuto secondo gli analisti citati dall’agenzia Reuters dalla flessione della richiesta, che ha reso l’offerta sovrabbondante sul mercato interno cinese.
Le riduzioni produttive imposte per far fronte alle normative anti inquinamento sono infatti risultate sovra stimate. Pertanto sul mercato è rimasto disponibile più materiale di quanto atteso dagli analisti. La produzione media giornaliera di acciaio grezzo nelle acciaierie della Chinese Iron and Steel Association (CISA) ha raggiunto gli 1,95 milioni di tonnellate tra il 21 e il 30 novembre, in aumento dell’1,8% rispetto al periodo precedente. Nello stesso periodo, inoltre, anche gli stock dei produttori sono saliti dell’8,52% toccando i 13,27 milioni di tonnellate secondo i dati CISA.
Il calo del prezzo dei finiti ha condizionato anche quelli delle materie prime: il coke sul mercato cinese è sceso del 4%, il minerale di ferro dello 0,7%.
Fonte: siderweb.com