Cambia in soli quattro mesi lo scenario degli ammortizzatori sociali nella siderurgia italiana. Si è evoluto in maniera contrastante lo scenario rispetto a quello monitorato da Siderweb a fine novembre grazie ai dati forniti dalle fonti sindacali. Nei mesi in cui si sono gettate le basi di una prima ripresa seppur ancora leggera nel mondo dell’acciaio è infatti aumentato il numero delle realtà che hanno richiesto l’ausilio della cassa integrazione straordinaria, passando dalle 24 di novembre alle 44 del dato aggiornato ai primi giorni di aprile. Scende invece in maniera significativa il numero di realtà in cassa ordinaria passate dalle 40 di novembre alle 15 dell’ultima rilevazione. Buone notizie vengono però dalla ripresa produttiva di ben15 unità che sommate alle 13 precedenti portano a 28 il numero delle aziende tornate a lavorare senza l’utilizzo di ammortizzatori sociali tra cui spiccano ben tre divisioni dell’Ilva, l’intero gruppo di realtà italiane legate ad ArcelorMittal, Arvedi, i due terzi delle controllate Duferco.
In crescita anche i contratti di solidarietà passati da 7 a 8 realtà, come sempre la parte del leone in questo tipo di lotta alla crisi spetta al territorio bresciano.
Prossimo punto di verifica sarà il finale dell’estate che vede alle porte la scadenza dei periodi di cassa straordinaria richiesti per altre 13 realtà, a settembre quindi si potrà capire meglio se la timida ripresa vista nell’ultimo periodo si tradurrà anche con un miglioramento della situazione occupazionale.
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