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News 2012

Assofond – Frigerio: «Serve più competitività per il settore italiano»

By 11 Ottobre 2012No Comments

«Più competitività per il settore italiano delle fonderie». Questo chiede Enrico Frigerio, presidente di Assofond, durante il XXXI° Congresso di Fonderia che si è tenuto a Roma giovedì 4 e venerdì 5 ottobre. «Dalle nostre stime l’anno in corso vedrà la produzione del nostro settore perdere il 12% del totale dei getti, nonostante l’alta produttività dei nostri 30 mila operatori». Serve dunque «più competitività soprattutto rispetto alla “questione energia” perché al momento paghiamo, rispetto ai nostri concorrenti stranieri, un gap troppo elevato». I numeri elaborati nel 2011 dall’Istat infatti vedono l’Italia pagare 12,92 Eurocent/KWh, contro una media EU di 9 Eurocent/KWh. frigerio_assofond_interno_181Il presidente di Assofond commenta poi i numeri del comparto: «Il fatturato complessivo delle fonderie italiane si aggira intorno ai 7,5 miliardi di euro. Le esportazioni hanno perso il 2% in tonnellaggio nel confronto tra il primo semestre del 2012 e lo stesso periodo 2011 ma in valore hanno invece mostrato un recupero del 6%. Le importazioni hanno perso il 5% a livello quantitativo e hanno registrato una sostanziale stabilità in valore. Il contributo estero – spiega Frigerio – ha perso il suo vigore nel secondo semestre del 2011 ed in questa parte del 2012». La perdita di redditività dell’industria di fonderia è «messa in evidenzia dal peggioramento dell’Ebitda»: nel settore infatti il dato si aggira tra il 7 e il 9% dei ricavi mentre «il comparto avrebbe bisogno di un Ebitda del 15%». Da uno sguardo al ranking mondiale, il settore italiano delle fonderie vede, nel 2011, recuperare una posizione, togliendo alla Francia il nono posto, con 2,2 milioni di tonnellate prodotte e una quota di mercato del 2,5% sul totale mondiale. Il deterioramento congiunturale del 2012 è infine «confermato da una ripresa vigorosa dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali», con le stime che, per l’anno in corso, prevedono un interessamento del 10% degli addetti diretti del comparto (circa 3.000 unità). Dunque da Roma l’auspicio del presidente di Assofond suona più come una scossa, soprattutto rivolto al mondo della politica, perché si faccia qualcosa per ridare competitività al settore.

 

 

Fonte: Siderweb.com