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Un commercio internazionale più equo, stop al protezionismo e sforzi globali di riduzione della sovraccapacità dell’acciaio.

 

Si basa su questi tre punti l’appello lanciato dall’associazione europea dei produttori siderurgici Eurofer al G20 che si è tenuto Venerdì 7 luglio, ad Amburgo.

«Il commercio crea benefici ad imprese e consumatori in tutto il mondo – ha ribadito Axel Eggert, Direttore Generale di EUROFER -. Ma con lo spettro della messa in opera di misure protezionistiche sull’acciaio sulla base dell’indagine statunitense 232 e del persistente dumping alimentato dalla sovraccapacità globale, i Governi devono essere sempre più impegnati ad attuare le norme che garantiscano un commercio internazionale libero e giusto».

Lo spettro degli eventuali dazi legati allo Steel Probe americano, è infatti motivo di preoccupazione per i produttori europei. «I 3,2 milioni di tonnellate di acciaio che esportiamo negli Stati Uniti vengono venduti in condizioni di mercato libere e eque – ha aggiunto Eggert -. I produttori europei di acciaio non sono in alcun modo una minaccia per la sicurezza nazionale statunitense. Solo una piccola percentuale dei prodotti esportati ha un’applicazione plausibile per la difesa o la sicurezza. La sezione 232 è sistema sbagliato per gli Stati Uniti per difendere il proprio acciaio dal dumping causato dalla sovraccapacità globale dell’acciaio, soprattutto se danneggia gli stessi alleati degli Stati Uniti. Fintanto che la sovraccapacità globale non sarà affrontata in modo coerente, gli strumenti di difesa commerciale continueranno a svolgere un ruolo estremo nella prevenzione del dumping. Continuiamo ad appellarci alla Commissione per imporre rigorosamente misure ai paesi – e non solo alla Cina – che sostengono le sovraccapacità e che mettono in campo pratiche di dumping sull’acciaio, venduto ingiustamente a basso prezzo sul mercato dell’UE».

 

 

 

 

Fonte: siderweb.com