I mercati mondiali stanno vivendo una «tempesta perfetta». Una congiuntura caratterizzata «dalla recessione americana, destinata a diventare stagflazione, dalla debolezza del dollaro, dal calo delle borse, dall’esplosione delle materie prime e dalla crisi del credito». Questo è il parere di Achille Fornasini, a.d. di ISFOR 2000, intervenuto venerdì al 12° Steel Market Outlook. L’attuale fase economica, secondo Fornasini, è destinata ad avere delle ripercussioni sulle valute, sul petrolio e sull’acciaio.
Per ciò che riguarda il cambio euro/dollaro, «il differenziale tra i tassi – ha spiegato – mantiene l’euro in un canale ascendente, anche se nelle prossime settimane è possibile un lieve rafforzamento del dollaro». Ciò vale anche per il petrolio, destinato a salire ancora nel medio termine mentre nel breve potrebbe far fronte «ad una correzione temporanea».
Sul versante delle materie prime e dei prodotti siderurgici «il rottame è uscito da un ciclo stanco, durato 15 mesi, ed ora è di nuovo in una fase positiva». Questo ciclo «non si è ancora espresso appieno e continuerà a caratterizzare il comparto per mesi». Ciò vale anche per le billette, «in esasperato ipercomprato e in piena corsa». Per ciò che riguarda i finiti, cambiano i prodotti ma non cambia la tendenza. Tondo, laminati mercantili e coils, infatti, «hanno rotto gli argini e sono in piena fase rialzista».
I non ferrosi, invece, registrano una tendenza diversa. Il nickel «fluttuerà ancora intorno a quota 29.000-29.500 dollari la tonnellata», mentre lo zinco «è destinato a scendere ancora. La discesa potrà essere attenuata dall’effetto-dollaro, ma non in modo determinante».
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