Le previsioni sul prossimo futuro della siderurgia dividono gli analisti. Mentre il presente appare ben chiaro, con prezzi in tensione in tutto il globo e su tutti i prodotti siderurgici, il destino delle quotazioni nei prossimi mesi non trova concordi gli esperti. Mentre SBB e il MEPS prevedono un ulteriore rafforzamento dei prezzi, seppur con qualche resistenza da parte dei clienti finali, WSD invece ritiene che le attuali quotazioni siano destinate a rientrare a fine del secondo o nel terzo trimestre.
SBB e MEPS sostengono che il settore stia registrando un buon andamento della domanda a livello globale, e ciò, unito al basso livello delle scorte ed ai forti incrementi dei costi di produzione, continuerà a condizionare il comparto nei prossimi mesi. E questo trend avrà anche un’influenza diretta sui mercati europeo ed americano che, anche se non stanno mostrando una grande tonicità della domanda, saranno costretti ad accettare e assorbire i rincari proposti dalle acciaierie. Le importazioni provenienti dai Paesi in via di sviluppo rimarranno inferiori a quelle registrate negli anni scorsi.
Diverso, invece, il punto di vista di WSD. Secondo gli analisti americani, infatti, la siderurgia sta sperimentando un boom dei prezzi insostenibile, con le materie prime che stanno «impazzendo» e i finiti che hanno abbattuto tutti i record stabiliti in precedenza. Questo andamento, però, ha in sé i germi di un cambiamento del trend. In particolare i fortissimi rincari dell’acciaio, che rendono difficile agli utilizzatori finali la trasmissione dei maggiori costi ai propri clienti, le difficoltà finanziarie di chi compra acciaio ed è costretto ad affrontare impegni sempre più gravosi e una componente psicologica del mercato, che dopo grandi aumenti si aspetta sempre correzioni, potrebbero portare ad una diminuzione delle quotazioni tra giugno e l’estate inoltrata.
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