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La Commissione europea ha pubblicato le raccomandazioni (per scaricare il documento di sintesi basta cliccare qui) formulate da un gruppo di esperti su «come trasformare le industrie ad alta intensità energetica dell’UE in modo che contribuiscano a conseguire gli obiettivi per un’economia circolare e climaticamente neutra entro il 2050».

Il gruppo di esperti riunisce i rappresentanti di 11 settori industriali, tra cui le industrie dell’alluminio, dell’acciaio e del cemento, responsabili di oltre la metà del consumo energetico nell’UE. Gli esperti hanno messo a punto «un quadro strategico inteso a conseguire il giusto equilibrio tra le ambizioni climatiche dell’Europa e l’esigenza di mantenere competitive le nostre industrie. Il loro contributo andrà ad alimentare il futuro Green deal europeo proposto dalla Commissione e la strategia industriale dell’UE».

Elżbieta Bieńkowska, Commissaria responsabile per il mercato interno, l’industria, l’imprenditoria e le PMI, ha dichiarato che «le industrie dell’UE collaborano con noi nel conseguire gli obiettivi climatici e di circolarità e mi congratulo con loro per l’impegno profuso. Un’economia climaticamente neutra non è solo un’esigenza assoluta per le generazioni future, ma offre anche immense opportunità in termini di innovazione, crescita economica e occupazione».

In particolare, le raccomandazioni evidenziano i fattori chiave per il successo delle tre priorità principali: «Creare mercati per i prodotti circolari e climaticamente neutri; sviluppare progetti pilota su vasta scala concernenti le tecnologie pulite, passare a fonti alternative di energia e di materie prime climaticamente neutre». Il gruppo di esperti raccomanda inoltre di «istituire un osservatorio della transizione industriale per monitorare i progressi compiuti dall’industria in direzione della neutralità climatica e per fornire orientamenti».

L’European Steel Association (Eurofer), «insieme ad altre industrie europee ad alta intensità energetica, accoglie con favore la pubblicazione che stabilisce diverse priorità politiche concrete». Il direttore generale Axel Eggert spiega che «includono la creazione di mercati per prodotti a clima neutro e ad economia circolare, il supporto per la dimostrazione su scala industriale di tecnologie rivoluzionarie e l’accesso a energia a basso costo o neutrale rispetto al carbonio».

L’industria siderurgica dell’UE, «con i suoi soli 320.000 dipendenti, è responsabile di quasi 2,3 milioni di posti di lavoro europei indiretti e indotti. Queste industrie sono alla base delle principali catene del valore dell’Europa in settori quali quello automobilistico, dei macchinari, delle costruzioni e delle tecnologie energetiche. Tuttavia, l’impatto ambientale di queste industrie rimane grande anche se le emissioni sono state ridotte del 36% dal 1990: nessun’altra parte dell’economia è diminuita di più».

Eggert ha concluso così: «Il Masterplan non è solo un piano in senso letterale, ma è anche un processo per una migliore comprensione tra le parti interessate su ciò che è necessario per rendere la transizione verso un futuro a basse emissioni di carbonio un successo. Se funziona, sarebbe vantaggioso sia per l’industria che per la società nel suo complesso».

fonte: siderweb.com