Situazione sempre più complessa anche sul fronte delle produzioni. Le acciaierie elettrosiderurgiche nazionali starebbero affrontando un periodo estremamente complesso con impianti completamente fermi come quelli del gruppo Pittini e impianti operativi come quelli della friulana ABS, dei bresciani Alfa Acciai, Feralpi e Duferco e la vicentina Beltrame. Anche se tutti, quelli che si sono interfacciati con siderweb, dicono di monitorare da vicino la situazione per valutare il permanere delle condizioni di attività.
Ori Martin dopo un fermo di tre giorni è pronta a ripartire sfruttando il “rifiato” dei costi energetici nel fine settimana, anche se fonti vicine all’azienda indicano che «lunedì faremo un nuovo punto. In questa fase di incertezza la situazione viene monitorata e pianificata giorno per giorno».
Un atteggiamento simile anche per la padovana Acciaierie Venete che ha stabilito un valore del prezzo energetico da assumere come breakeven point «se il valore del costo è superiore due ore al giorno ci siamo organizzati per fermare solo quelle ore, se invece come negli ultimi giorni il limite viene superato per 24 ore gli impianti restano completamente fermi».
Se l’energia rappresenta un problema attualissimo, gli operatori stanno però già guardando anche ai fabbisogni futuri di rottame. Nonostante al momento nessuno lamenti shortage, non è chiaro cosa succederà tra qualche settimana, in Turchia il prezzo è già schizzato alle stelle, mentre fuori Italia l’interruzione dei flussi dalle zone di conflitto ha già costretto diversi impianti a fermarsi. Lo spettro all’orizzonte è quello di una paralisi totale della europea legato o alla mancanza del materiale o ad un’esplosione dei costi delle materie prime, minerale di ferro compreso, insostenibili per qualsiasi operatore.
FONTE: SIDEWEB.COM