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ABS e la sua controllante Danieli hanno avviato un nuovo importante investimento siderurgico in Italia dopo la Rotoforgia del 2015. Un impianto di laminazione ultra innovativo da 200 milioni di euro.

L’annuncio era già stato dato nei mesi scorsi dai vertici aziendali. Ora si è passati dalla teoria alla pratica: giovedì 21 febbraio la posa della prima pietra dello stabilimento, che dovrebbe entrare in attività già nel 2020, come confermato a siderweb dall’Ad di Acciaierie Bertoli Safau, Alessandro Trivillin.

«Questo nuovo importante investimento – spiega Trivillin – ha come obiettivo principale il completamento della nostra gamma di prodotti, con l’inserimento anche di dimensioni più piccole che attualmente non offriamo, portando da 14 a 5,5 mm il diametro minimo. La capacità annua di laminazione del nuovo impianto è di 500mila tonnellate e vi sarà un impiego massiccio delle tecnologie proprie dell’industria 4.0. Ci aspettiamo di poter avviare le prime prove di laminazione già nel febbraio del prossimo anno».

All’apertura ufficiale del nuovo cantiere erano presenti il governatore della Regione Friuli Massimiliano Fedriga e i sindaci dei tre comuni che ospitano ABS, Udine, Pozzuolo del Friuli e Pavia di Udine. Il nuovo sito produttivo sorgerà di fronte alla sede principale ABS a Cargnacco; l’area del nuovo stabilimento sarà complessivamente di oltre 150mila metri quadri.

Importante anche l’impatto sull’occupazione, con 150 nuovi posti di lavoro, come sottolineato dalla presidente di ABS Carla de Colle: «Il nuovo impianto sarà volontariamente assoggettato alla ISO 14001, al fine di minimizzare gli impatti ambientali» ha aggiunto.

Anche in questo sito il produttore friulano potrà beneficiare dei risultati dell’analisi dei big data, in chiave di efficienza. «Più che sulla manutenzione predittiva – spiega Trivillin – ad oggi abbiamo ottenuto risultati importanti e con chiari riscontri empirici sulla qualità finale dei prodotti. Oggi si sono raggiunti esiti particolarmente attendibili sulle previsioni di risultato, partendo dalle informazioni ottenute al momento della fusione di colata. Risultati che ci permettono di correggere sin dal principio eventuali anomalie, oppure di modificare il piano di produzione per realizzare produzioni maggiormente conformi alla qualità della collata. Questo ha portato a una drastica riduzione degli scarti e al contempo ad avere una miglior tempistica di consegna ai clienti. Credo che sulla base delle nuove dotazioni sensoristiche potremo ottenere ulteriori informazioni».

Le buone notizie per ABS però non sono ancora finite. Il 23 febbraio infatti è arrivata l’autorizzazione da parte del ministero dello Sviluppo economico e dal ministero dell’Ambiente del progetto definitivo per la realizzazione da parte di Terna dell’elettrodotto in cavo interrato da 7 chilometri a 220 kV a Udine Sud Stazione. L’opera renderà più efficiente e sicura la rete elettrica dell’area e consentirà di ridurre le perdite di rete e il carico.
Terna ha già provveduto a pubblicare l’elenco delle particelle catastali interessate dall’intervento e ora vi sono 30 giorni di tempo dalla pubblicazione per presentare eventuali osservazioni scritte.

 

 

Fonte: siderweb.com