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L’esplosione delle proteste in Cina contro la politica “zero Covid” di Xi Jinping ha scatenato una reazione negativa sui mercati internazionali, spaventati anche da un eventuale ulteriore rallentamento dell’economia del Dragone. A preoccupare sono soprattutto i possibili impatti sulla manifattura cinese e sulla produzione di quegli elementi la cui crisi della supply chain ha portato a colli di bottiglia, come visto nell’industria automotive e non solo. Bloomberg ha infatti riportato che la produzione degli iPhone pro potrebbe subire un taglio di 6 milioni di pezzi a causa delle proteste nell’impianto di Zhengzhou. Oggi inoltre c’è molta attesa per la conferenza stampa del direttore della FED Jerome Powell che dovrebbe dare l’annuncio di un “rilassamento” nella politica di aumento dei tassi della Banca centrale americana, che comunque proseguirà anche nel 2023.

Parlando di energia, il CEO di Eni Claudio De Scalzi ha ribadito la necessità di attivare per il 2023 almeno quattro rigassificatori.

Da segnalare anche l’intervento del CEO del Gruppo Arvedi Mario Arvedi Caldonazzo al Pirelli hangar Bicocca, in cui l’imprenditore ha ribadito che «le nostre imprese siderurgiche stanno tenendo, anche perché noi abbiamo già compiuto il passaggio della decarbonizzazione che altri gruppi europei, invece, devono ancora compiere. La nostra azienda è completamente decarbonizzata ed è un esempio di economia circolare, perché si fonda sul rottame e solo una piccolissima quota di rifiuti finisce in discarica».

Infine, il binomio Pizzarotti-Saipem si è aggiudicato la commessa di RFI da 1,5 miliardi di euro per la realizzazione del passante di Firenze in maniera da separare i flussi dell’alta velocità da quelli dei treni regionali, aumentando l’efficienza della linea.

 

FONTE: SIDEWEB.COM

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