151,7 milioni di tonnellate. A tanto è ammontata la produzione mondiale di acciaio grezzo a settembre di quest’anno, secondo i dati raccolti da worldsteel, relativi a 64 Paesi. La variazione rispetto a settembre 2021 è positiva: +3,7%. Si è interrotto così un trend negativo che durava ormai da un anno (agosto 2021–agosto 2022), benché grazie quasi unicamente alla Cina.
In Asia e Oceania, la produzione di acciaio grezzo è ammontata a 113 milioni di tonnellate, crescendo del 10,6% rispetto a settembre 2021. La Cina da sola ha prodotto 87 milioni di tonnellate (+17,6%), mentre 7,1 milioni di tonnellate sono stati prodotti dal Giappone (-12,3%), 9,9 dall’India (+1,8%) e 4,6 dalla Corea del Sud (-15,4%).
Resta in territorio negativo l’Ue-27, che ha prodotto 10,7 milioni di tonnellate di acciaio grezzo, il 16,7% in meno su base annua. 2,8 milioni di tonnellate sono stati prodotti dalla Germania (-15,4%), mentre l’Italia, secondo i dati di Federacciai, ha realizzato 1,87 milioni di tonnellate (-18,7%).
L’area CSI ha prodotto acciaio per 6,7 milioni di tonnellate (-21,9%), dei quali si stima che 5,7 milioni siano stati prodotti in Russia (-6,8%).
In Nord America la produzione di acciaio grezzo è stata pari a 9,1 milioni di tonnellate, facendo segnare un calo del 7,6%, con gli Usa che hanno prodotto 6,6 milioni di tonnellate (-7,5%). L’output in Sud America è ammontato a 3,5 milioni di tonnellate (-9,6%), con il Brasile che da solo ha contribuito per 2,7 milioni di tonnellate (-11,7%).
In Africa sono stati prodotti 1,4 milioni di tonnellate di acciaio grezzo, l’1% in più su base annua. In Medio Oriente, l’output si è attestato a 3,8 milioni di tonnellate (+15,4%), con l’Iran che ha prodotto 2,7 milioni di tonnellate (+26,7%). La Turchia, infine, ha sfornato anch’essa 2,7 milioni di tonnellate di acciaio grezzo (-19,4%).
Quanto al periodo gennaio-settembre, la produzione mondiale di acciaio grezzo si è attestata a 1,4 miliardi di tonnellate, il 4,3% in meno rispetto a gennaio-settembre 2021.
FONTE: SIDERWEB.COM