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Tra le acciaierie ed i commercianti di rottame al carbonio, la tensione è sempre più alta: «Le continue richieste di aumenti – spiega un addetto ai lavori – non facilitano trattative serene, tanto che si registrano comportamenti difformi tra materiali di categorie diverse».

Tendenza confermata da un altro operatore di mercato che indica «due casi emblematici: i pacchi di lamierino – spiega – sono risaliti fino alle quotazioni di dicembre 2021, mentre le torniture sono tornate a scendere».

Tanto che c’è chi festeggia «un contratto importante per volume, chiuso proprio nelle ultime ore con un’acciaieria, che a mio modo di vedere si è dimostrata lungimirante, ed effettivamente con dei prezzi che erano sugli stessi livelli di dicembre».

Da segnalare, però, viene detto a siderweb, che «alcune acciaierie in particolare stanno facendo acquisti importanti all’estero, visto che in arrivo ci sono navi con 10 ed anche 20mila tonnellate di rottame a bordo. Con prodotti, tipo i cesoiati, che fuori dai confini nazionali possono essere reperiti a prezzi convenienti».

Le acciaierie, insomma, si starebbero organizzando «per non incorrere in rincari di prezzo nella parte finale del mese, così da impostare i nuovi contratti di marzo partendo da una base più bassa», ma c’è chi, lato commercianti, fa notare che «la produzione, il mese prossimo, dovrebbe tornare su livelli buoni, visto che la morsa del Covid si sta allentando e che le misure per calmierare le tariffe energetiche dovrebbero fare effetto. Questo non potrà che ripercuotersi sulle quotazioni del rottame».

Non sembra, insomma, che la tensione tra i due anelli della catena siderurgica possa essere destinata a diminuire. Anzi: «Il mese di marzo sarà molto importante per comprendere quale sarà la tendenza per il primo semestre dell’anno».

 

FONTE: SIDERWEB.COM

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