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Non si è fatta attendere la reazione, sul mercato italiano, alla riduzione delle quotazioni del rottame in Turchia: «I prezzi sono in discesa e – racconta un operatore di mercato a siderweb – abbiamo registrato un calo che ora è quantificabile in 20 euro la tonnellata sulle piccole forniture, mentre per le grandi si può parlare di un meno 10 euro».

Riduzioni di prezzo che, viene anche spiegato, «ovviamente interesserà i contratti relativi alle forniture successive a quelli già in essere e che quindi saranno in vigore da febbraio, ma – spiega un altro addetto ai lavori – credo che le pressioni delle acciaierie e per quali per ora si registra una certa resistenza, potrebbero portare ad ulteriori ribassi nel prossimo mese».

Ma c’è chi mette in guardia: «Questo ritracciamento, che è senza dubbio fisiologico – viene detto a siderweb – non dovrebbe essere enfatizzato più di tanto, perché il rischio che si corre è quello di trovarsi di fronte, nel giro di un paio di settimane, a nuovi e magari più sensibili rincari».

Senza dimenticare, viene ricordato, «che questa “aria di ribassi” sta già provocando la reazione degli utilizzatori di prodotti semilavorati, che sperano di poter trarre vantaggio dai possibili cali che potrebbero essere scaricati sulla filiera e tengono fermi gli ordini per il materiale di cui hanno bisogno».

Interessante è anche dare conto di un punto di vista “forte” registrato nel corso dei colloqui con gli addetti ai lavori: «Il mercato nazionale del rottame è molto frazionato, composto da piccole e medie aziende, visto che in Italia sono rarissimi quelli che fanno più di 500/600mila tonnellate all’anno, mentre in Germania e Francia c’è chi ne fa milioni, con scarso potere contrattuale e contenute disponibilità finanziarie, per cui hanno una “resistenza” limitata».

Questo determinerebbe un “metodo” di lavoro «condizionato dalle aspettative: se c’è la tendenza al rialzo, i commercianti di rottame non vendono; ma se c’è aria di ribasso, sono pronti a cedere velocemente». Di solito questo fenomeno «dura un paio di settimane, ma stavolta non è escluso che potrebbe prolungarsi, con conseguenze difficilmente prevedibili».

 

FONTE: SIDERWEB.COM