Una forte contrazione della domanda di acciaio. Questa la reazione del mercato interno cinese al lockdown seguito alla diffusione del coronavirus. Lo ha spiegato Frank Zhong (Chief Representative, Beijing Office/Advisor on Economics, Raw Materials and Markets della World Steel Association).
L’analista cinese ha reso noto che «i settori utilizzatori sono stati colpiti fortemente dal virus. Il comparto delle costruzioni ha sofferto maggiormente, in quanto quasi tutti i progetti sono stati sospesi a partire dall’ultima settimana di gennaio». Entrando nel dettaglio, il PIL è sceso del 6,8%, gli investimenti in costruzioni del 7,7%, quelli in infrastrutture del 19,7%, quelli nell’ingegneria meccanica del 17,2%, la produzione di veicoli è scesa del 44,6% e la consegna di navi è calata del 28,5%».
Ad aprile, il 94% dei lavoratori “migranti” è tornato in attività, permettendo il ritorno alla normalità della maggior parte delle industrie e del settore dell’edilizia. «Ciononostante, l’utilizzo della capacità produttiva non è ancora tornato al livello pre-Covid 19, in quanto la domanda interna sta ancora recuperando e quella estera appare ridotta».
Ma quali sono stati gli impatti sulla siderurgia cinese? Dal punto di vista produttivo «c’è stata una ripercussione leggera, con un incremento dell’output nel primo trimestre dell’1,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso». Sul versante degli stock, invece, «a marzo le giacenze delle acciaierie erano pari a 55 milioni di tonnellate, il maggior livello mai registrato, superiore del 160% rispetto a dicembre 2019». Per questo motivo, unito al calo della domanda, molti produttori sono dovuti ricorrere a magazzini esterni per contenere la merce prodotta e, secondariamente, è stata rallentata la marcia degli impianti, con la fermata di 73 altiforni per una capacità annua di 77 milioni di tonnellate. Questa frenata, unita all’aumento della domanda di aprile «ha portato ad una riduzione di circa il 10% degli stock – ha concluso Zhong – a metà aprile rispetto al livello di fine marzo».
FONTE: SIDERWEB.COM