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A causa dell’epidemia di coronavirus, JPMorgan ritiene che il prodotto interno lordo degli Stati Uniti diminuirà del 40% nei mesi primaverili (in una previsione precedente avevano parlato del 25%) e che la disoccupazione raggiungerà il 20% in aprile, con 25 milioni di posti di lavoro persi nel complesso. Il peggior calo nella storia degli Usa.

Gli economisti, tuttavia, vedono una ripresa del secondo semestre, ipotesi basata sul presupposto che le interruzioni di produzione a causa della pandemia svaniscano entro giugno. Si aspettano un rimbalzo nel terzo trimestre con una crescita del 23% e un aumento del quarto trimestre del 13%.

Ma tutto, secondo gli esperti, è relativo e per affermarlo JPMorgan si è affidato ad una metafora: «Nelle ultime settimane i meteorologi hanno operato nella nebbia», hanno dichiarato. «I modelli economici che sono stati formati sui dati del dopoguerra affrontano evidenti limiti. Al loro posto siamo tornati a modi diversi di affrontare le prospettive».

Hanno poi spiegato di aver «inizialmente considerato l’impatto sulla domanda, osservando il tipo di tagli alla spesa che sarebbero arrivati con l’espansione e la durata della distanziamento sociale. Successivamente abbiamo esaminato l’impatto sul versante dell’offerta, poiché gli ordini a domicilio sono aumentati e hanno limitato la qualità e l’efficacia del lavoro come fattore di produzione».

Le valutazioni di JPMorgan hanno tenuto anche conto del fatto che il numero di persone in cerca di sussidi di disoccupazione è stato di 16,8 milioni in sole tre settimane.

 

fonte: SIDERWEB.COM