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Assegnazione di contingente, esclusioni, fallimento obiettivi, aggiornamento Paesi WTO, varie ed eventuali. Sono questi i punti chiave sulla base dei quali la Commissione europea ha annunciato di provvedere alla revisione del provvedimento di Salvaguardia sull’acciaio varato nel febbraio scorso. Una revisione prevista d’ufficio, ma anticipata nei tempi come annunciato durante Made in Steel, alla luce del mutato contesto di mercato in cui il provvedimento si inserisce.

«Si è ritenuto che tali variazioni delle circostanze – spiega la Commissione in Gazzetta Ufficiale – si potrebbero verificare ad esempio nel caso di un aumento o di una riduzione generali della domanda dell’Unione per talune categorie di prodotti che richieda una rivalutazione del livello del contingente tariffario. […] La Commissione si trova inoltre nella posizione di poter riesaminare se il funzionamento attuale delle misure possa incidere negativamente sul raggiungimento degli obiettivi di integrazione perseguiti con partner commerciali preferenziali, ad esempio mettendone seriamente a rischio la stabilizzazione o lo sviluppo economico. Infine la Commissione si è anche impegnata a riesaminare la necessità di aggiornare l’elenco dei Paesi in via di sviluppo esclusi dall’ambito di applicazione delle misure definitive in base al loro livello di importazione più recente. Su questa base, e considerando l’andamento delle importazioni di prodotti di acciaio soggetti a misure di Salvaguardia e il corrispondente utilizzo del contingente dall’introduzione delle misure, la Commissione intende esaminare in modo specifico gli aspetti descritti di seguito, per valutare se vi siano variazioni delle circostanze che giustifichino un adeguamento del livello o dell’assegnazione del contingente tariffario esistente».

La data ultima per il testo finale della revisione è fissata al 30 novembre 2019, mentre i portatori di interesse che volessero inviare le proprie segnalazioni hanno 15 giorni di tempo a partire da venerdì 17 maggio per presentarle.

Come anticipato, i focus di lavoro saranno cinque a partire da «livello e assegnazione del contingente tariffario per un certo numero di categorie di prodotti specifici». In pratica si valuteranno le circostanze per le quali vi sono stati esaurimenti di contingente per alcuni paesi, ad esempio Turchia, Russia e Cina, avvenuti in maniera più rapida rispetto al previsto.

Il secondo punto è l’«esclusione dei flussi commerciali tradizionali». Si valuta se gli esaurimenti repentini di contingente abbiano avuto effetti negativi sull’interesse dell’Unione.

In terza istanza invece si valuteranno «potenziali effetti negativi sul raggiungimento degli obiettivi di integrazione perseguiti con partner commerciali preferenziali», e cioè se i vincoli hanno danneggiato gli altri Paesi incrinando relazioni commerciali consolidate.

Più tecnica la quarta analisi, che intende rivedere il provvedimento sulla base dell’«aggiornamento dell’elenco dei Paesi in via di sviluppo membri dell’WTO esclusi dall’ambito di applicazione delle misure in base al loro livello di importazioni più recente».

Infine si valuteranno «altre variazioni delle circostanze che possono richiedere un adeguamento del livello di assegnazione del contingente tariffario».

 

 

Fonte: siderweb.com 

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