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I dazi definitivi dovrebbero essere istituiti entro il 6 ottobre prossimo.Intanto, sono insistenti le notizie relative all’intenzione dell’Unione europea di imporre aliquote fino ad un tetto massimo del 33% sull’import di laminati a caldo provenienti da Brasile, Iran, Russia e Ucraina.

 

A riferirlo, l’agenzia Reuters che ha potuto prendere visione di un documento relativo a questo tema.
È dal luglio del 2016 che questo argomento si trova sul tavolo della Commissione europea, a seguito di una denuncia presentata da Eurofer dalla quale aveva preso il via un’indagine che comprendeva l’import di questi prodotti anche dalla Serbia, a loro volta commercializzati con quotazioni basse in maniera irregolare.

Dall’indagine condotta dall’ente continentale sarebbe emerso che – fatto salvo per la Serbia, la cui posizione sarebbe stata stralciata dal provvedimento – l’import europeo dagli altri quattro Paesi sarebbe salito dal 7,5% del 2013 al 12,6% della metà del 2016, con un calo delle quotazioni pari a circa un quarto.

Secondo l’agenzia di stampa, la Commissione avrebbe proposto dazi del 16,3% sui prodotti di ArcelorMittal Brasil, del 17,5% per quelli di Usinas Siderurgicas e del 15,7% per Companhia Siderurgica National.

Tra produttori russi, NLMK dovrebbe registrare un’aliquota del 15,0%, MMK del 33% e PAO Severstal del 5,3%.

Spostandosi in Iran, sui laminati a caldo di Mobarakeh Steel Co il dazio dovrebbe essere del 23%, mentre per l’ucraina Metinvest del 19,4%.

Sulla medesima indagine nei mesi scorsi la Commissione Ue aveva deciso di non imporre dazi provvisori, pur rimarcando in una circolare informale la presenza di flussi anomali di materiale.

 

 

 

Fonte: siderweb.com

 

 

 

 

 

Fonte: siderweb.com

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