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Una partenza dai blocchi da incorniciare per la produzione mondiale di acciaio nel 2017.

 

I dati diffusi dalla World Steel Association, sebbene contengano molti valori stimanti, evidenziano come a gennaio il globo abbia prodotto il 7% di acciaio in più rispetto all’anno precedente. In pratica quasi 9 milioni di tonnellate di crescita, che hanno portato il totale dei 67 paesi rilevati a 136,514 milioni di tonnellate. Clicca sull’icona  per scaricare il report riassuntivo.

 

Anche l’Europa riparte in recupero

Nonostante una netta flessione produttiva della Francia, il complesso dell’Ue a 28 riesce a far segnare con quasi 14 milioni di tonnellate un +2,4% su gennaio 2016. Come si è visto dai dati Federacciai, l’Italia è partita abbastanza stabile, con un +0,3% e 1,825 milioni di tonnellate. Anche la Germania recupera: +1,2% con 3,649 milioni di tonnellate. Tra i paesi della top four nell’output invece Francia e Spagna fanno registrare un segno negativo: la Francia con un -14% e 1,145 milioni di tonnellate di produzione, e la Spagna con un -4,2% e 1,163 milioni di tonnellate prodotte.

 

Turchia già verso i 3 milioni mensili

La bilancia si è fermata a 2,93 milioni di tonnellate, ma la variazione percentuale sul 2016 è di ben il +12,8%. La Turchia, dopo un paio d’anni di rifiato, sembra voler tornare a scalare la classifica generale dei maggiori produttori mondiali sfoderando un gennaio record per l’output siderurgico

 

Anche la Russia in doppia cifra

L’entrata nel 2017 sembra aver dato vigore all’acciaio russo. Con 6,183 milioni di tonnellate, infatti, le acciaierie di Mosca hanno fatto segnare un incremento produttivo dell’11,6% su gennaio 2016. Bene anche l’Ucraina, +8,5% con 2,103 milioni di tonnellate prodotte.

 

La cura Trump stimola gli Usa

Un +6,5% questo il primo possibile effetto della cura di Donald Trump sulle acciaierie americane, che nel primo mese del nuovo anno hanno sfornato 6,874 milioni di tonnellate di acciaio. Nonostante il neo protezionismo americano anche il Messico ha iniziato il 2017 in netta crescita, con un +8,4% e 1,510 milioni di tonnellate immesse sul mercato.

 

Il Brasile riemerge dalla crisi

Dopo un 2016 difficile sembra che anche le acciaierie brasiliane abbiano ritrovato il passo visto negli anni scorsi. A gennaio 2017 si è infatti registrata una crescita del 14,4% con 2,856 milioni di tonnellate. Tra i paesi emergenti una partenza a doppia cifra l’ha fatta segnare anche l’Iran, con 1,52 milioni di tonnellate prodotte ed un +11,3%.

 

Alla Cina la metà del recupero mondiale

Nonostante i tagli annunciati da Pechino, la produzione del Dragone si assesta nel primo mese del 2017 a 67,2 milioni di tonnellate il 7,4% in più di quanto visto un anno fa con un recupero di 4,615 milioni di tonnellate sul 2016. Quasi un milione di tonnellate in più anche per l’India, con 8,4 milioni di tonnellate ed una crescita del 12%, mentre il recupero di Giappone, Corea del Sud e Taiwan è stato più contenuto rispettivamente con un +2,7%, +3,2% e +4,4%.

Per quanto riguarda infine il tasso di utilizzo degli impianti, a gennaio è stata attiva il 68,5% della capacità produttiva installata, contro il 67,7% del medesimo mese del 2016.

 

 

 

Fonte: siderweb.com

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