Gli ultimi dati disponibili si limitano a “fotografare” la situazione di primi dieci mesi dell’anno. Eppure, già la dicono lunga: l’Italia ha importato più acciaio cinese. Nel complesso, l’import (da gennaio ad ottobre) ha superato, di poco, i 2 milioni di tonnellate di acciaio a fronte delle 786 mila tonnellate dello steso periodo del 2005. L’incremento è del +157%.
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Procedendo per ordine di grandezza, sono i prodotti piani a svettare, seguiti dai prodotti lunghi e da quelli di prima e seconda trasformazione. A chiudere il cerchio, i semilavorati.
Prodotti Piani. Un milione di tonnellate in più. È questo l’incremento delle importazioni nei primi 10 mesi dell’anno che si sono portate a 1,56 mln ton, il 190% in più del corrispondente periodo del 2005. A trainare i volumi sono i coils, passati da 372 mila ton a 1,11 mln ton (+200%). A seguire, le lamiere a freddo con 123 mila ton (+76%) e le zincate per immersione con 112 mila ton (+291%). Il maggiori aumento in termini percentuali è quello delle lamiere a caldo da treno con un +310% per 99 mila tonnellate.
Prodotti Piani. Un milione di tonnellate in più. È questo l’incremento delle importazioni nei primi 10 mesi dell’anno che si sono portate a 1,56 mln ton, il 190% in più del corrispondente periodo del 2005. A trainare i volumi sono i coils, passati da 372 mila ton a 1,11 mln ton (+200%). A seguire, le lamiere a freddo con 123 mila ton (+76%) e le zincate per immersione con 112 mila ton (+291%). Il maggiori aumento in termini percentuali è quello delle lamiere a caldo da treno con un +310% per 99 mila tonnellate.
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Prodotti Lunghi. Ammontano a 225 mila le tonnellate importate, ben al di sopra delle 60 mila ton. dello stesso periodo dell’anno precedente. Le importazioni sono composte quasi esclusivamente dalla vergella con 219 mila tonnellate (erano 51 mila l’anno prima).
Prima e seconda trasformazione. Sulle 130 mila tonnellate importate (+87%), spiccano i flussi di tubi SS e di fili. I primi, con 53 mila ton, hanno visto lievitare i volumi di quasi il 300% (erano 13.400 ton nei primi 10 mesi del 2005); i secondi del 13,8% con 22 mila ton.
Semilavorati. È l’unica classe di prodotti che ha assistito ad un rallentamento delle importazioni con un –18% che rappresenta volumi per 96 mila tonnellate contro le 116 mila dello stesso periodo dell’anno precedente.
Prima e seconda trasformazione. Sulle 130 mila tonnellate importate (+87%), spiccano i flussi di tubi SS e di fili. I primi, con 53 mila ton, hanno visto lievitare i volumi di quasi il 300% (erano 13.400 ton nei primi 10 mesi del 2005); i secondi del 13,8% con 22 mila ton.
Semilavorati. È l’unica classe di prodotti che ha assistito ad un rallentamento delle importazioni con un –18% che rappresenta volumi per 96 mila tonnellate contro le 116 mila dello stesso periodo dell’anno precedente.
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