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Una soluzione senza mezzi termini quella espressa dal presidente della World Steel Association, Wolfgang Eder, in un’intervista esclusiva rilasciata a «The Daily Telegraph». «Il problema in Europa è la sovraccapacità» ha affermato il numero 1 dell’associazione, che ha aggiunto: «Abbiamo bisogno di abbattere la capacità come condizione per costruire una solida base a lungo termine».

Un taglio che, secondo quanto riferito dal quotidiano, si attesterebbe alla metà dell’attuale produzione e che andrebbe eliminata entro il 2030. Il CEO di voestalpine ha, inoltre, dichiarato che la crisi scoppiata nel Regno Unito è «un modello negativo» in quanto l’industria europea lotta con una «struttura dei costi che non è commercialmente competitiva nel lungo periodo». «Non c’è via d’uscita – ha continuato – perché, a lungo termine, non possiamo annullare questi svantaggi. L’unica opzione sarebbe quella di consentire nuovamente le sovvenzioni statali in Europa. Ciò, però, non sarebbe buono in quanto, se guardiamo al 1980 quando i sussidi erano elevati, è stato un disastro per l’Europa». Anche rispetto all’eventuale introduzione di dazi anti – dumping sull’acciaio di provenienza cinese, Eder si è detto contrario, in quanto, secondo il numero 1 di WSA, si tratterebbe di un sollievo momentaneo, ma non di una soluzione definitiva.

Fonte: siderweb.com