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Una possibile «fiammata» per le quotazioni del rottame anche nella seconda parte dell’anno. Ne è convinto il presidente di Fersovere, Romano Pezzotti, che, intervistato da Siderweb, descrive così il primo semestre del mercato del rottame.

 

Una fiammata da +50%
«Come emerso anche dai vostri approfondimenti, il 2016 ha vissuto un primo trimestre di estrema fiacchezza – spiega Pezzotti -. Fiacchezza in cui hanno avuto un ruolo diversi fattori, per citarne uno il blocco dell’export di tondo dovuto al nuovo sistema delle licenze in Algeria, che si è fatto sentire soprattutto a gennaio.

A questo ha fatto seguito una vera e propria fiammata delle quotazioni, pari ad un 50% in quaranta giorni, a causa soprattutto di spinte in arrivo dai mercati esteri. In questo contesto di recupero dei prezzi, si sono verificate situazioni di opportunità che non si vedevano da anni e di cui buona parte della filiera ha cercato di approfittare con risultati più o meno soddisfacenti. Ora le quotazioni si sono progressivamente riassestate, stabilizzandosi però su livelli certamente migliori rispetto a quelli da cui erano partite».

 

Estate tranquilla fino a settembre
Livelli che secondo Pezzotti dovrebbero mantenersi per gran parte dell’estate, dato che i produttori dovrebbero avere scorte di materia prima tali da arrivare con una certa tranquillità alle fermate produttive.
«Anche alla ripartenza a settembre non mi aspetto scossoni, tuttavia credo che il mercato si farà dopo il 15 settembre – prosegue il numero uno di Fersovere -. Per capire la direzione verso cui si incanaleranno le trattative si dovrà però rivolgere ancora una volta lo sguardo all’estero. Personalmente credo che tra ottobre e dicembre potrebbe esserci un ulteriore rialzo, anche se di entità ben inferiore rispetto a quello visto nella prima parte dell’anno».

 

Nessun effetto dalle sostituzioni auto
Parte di questo rincaro potrebbe essere dovuta alla mancanza di disponibilità di materiale: molti commercianti infatti avrebbero approfittato dei recuperi di prezzo per de-stoccare il più possibile. Inoltre la raccolta sarebbe al momento ancora complicata e nemmeno i dati di vendita delle auto starebbero contribuendo ad incrementare i volumi di materiale prima disponibile. «Per capire di cosa stiamo parlando – conclude Pezzotti – basta pensare che prima della crisi il rottame ricavato dalle demolizioni auto si aggirava su 1,5 milioni di tonnellate annue, mentre nel punto più basso della crisi si sono toccate circa le 700/750 mila tonnellate. Oggi ci si è attestati sulle 800 mila tonnellate. Risulta quindi chiaro come si sia ancora molto lontani dai massimi livelli».

 

Il prossimo checkpoint dovrebbe quindi spostarsi a settembre ma, come ricordato anche dall’imprenditore bergamasco, lo sguardo non può perdere di vista l’andamento dei mercati esteri e soprattutto di quello cinese.

 

 

Fonte: siderweb.com

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