Occhi puntati sulla Cina. In questa fase di rallentamento della corsa delle quotazioni siderurgiche, tutti gli sguardi sono rivolti ad ovest, nel tentativo di capire se e quanto l’ondata rialzista durerà. Difficile dare una risposta in questo particolare momento: lo testimonia la divergenza di andamento tra i dati industriali e quelli dei futures, come riportato dall’agenzia Reuters.
Il periodo di rallentamento produttivo, in parte influenzato dal capodanno cinese, vede la produzione media in calo, con il tasso di utilizzo degli impianti che scende per la quinta settimana consecutiva, fino a 82.22%. Allo stesso tempo sia gli stock di finiti che di materie prime registrano un aumento, con un risultato di rifiato per le materie prime (minerale e coke) sui mercati spot.
Diverso invece il discorso sui futures, che sullo Shanghai Exchange vedono nell’ultima seduta un leggero rialzo per tondo per cemento armato, coils e persino per gli acciai inossidabili. Prodotti che rispettivamente recuperano lo 0,2%, 0,5% e 0,8% rispetto alle quotazioni precedenti.
L’Economia del Corriere della Sera dà corpo attraverso i numeri ad uno dei maggiori freni alla ripartenza economica, vale a dire l’incertezza. Nell’articolo di oggi viene fatto notare come le imprese durante la crisi abbiano avuto la capacità di implementare la propria liquidità bancaria, in tutta Europa. Il +19,2% di incremento dei depositi industriali in Italia è persino superiore alla media continentale del 18,2%, anche se la testa della classifica resta alla Germania con un +25,9.
Più soldi sul conto, quindi, ma che non vengono spesi a causa dell’incertezza imposta dalla crisi Covid, che per il momento quindi resta ancora un tappo allo sviluppo delle potenzialità di crescita del nostro Paese e dell’intera Europa.
FONTE: SIDERWEB.COM