Ieri al Mimit incontro tra JSW, Metinvest Adria e sindacati, oggi una seduta del consiglio comunale con Danieli
PIOMBINO – Passi decisivi in avanti verso la riconversione del polo siderurgico di Piombino dopo l’incontro al ministero delle Imprese e del Made In Italy con i sindacati, al quale hanno partecipato il presidente esecutivo di JSW Steel Italy Marco Carrai e l’amministratore delegato di Metinvest Adria Luca Villa. Presenti per il ministero il responsabile della segreteria tecnica Marco Calabrò e il consigliere del ministro Urso, Giampiero Castano. Impegni che sono stati ribaditi durante una seduta straordinaria del consiglio comunale di Piombino che si è svolta stamani da parte del responsabile marketing del gruppo Danieli, Alberto Perin, e dallo stesso Villa, che hanno illustrato le caratteristiche della nuova acciaieria elettrica e degli impianti di laminazione in grado di produrre 2,7 milioni di coils grezzi all’anno, che si attesteranno su una vasta gamma, in modo da ricoprire celermente sia un mercato di piccoli clienti come quello delle grosse commissioni. Un impianto che ha l’ambizione di collocarsi tra i più avanza in Europa e nel mondo, sia per la qualità del prodotto finito che per la sostenibilità ambientale.
L’investimento è ingente, 2,5 miliardi di euro che la joint venture Metinvest-Danieli dichiara di essere disponibile a coprire per il 30% con risorse proprie. Il recente accordo firmato tra JSW e la società italo-ucraina sulla suddivisione della aree entro le quali dovranno convivere i due investimenti, come ha confermato Villa, apre le porte del sistema bancario interessato a supportare il resto dell’investimento. L’acciaieria elettrica digital green che Metinvest e Danieli intendono realizzare a Piombino si presenta innovativa su molti fronti. Rispetto al vecchio ciclo integrale che, come ha ricordato Villa, contro l’emissione di 2 tonnellate di CO2 prodotta per ogni tonnellata di acciaio col ciclo integrale ridurrà le emissioni a 204 Kg. Un aspetto, quello ambientale, non solo ancorato alle volontà del gruppo, ma precondizione per attingere al mercato finanziario. L’impianto che Metinvest Adria intende realizzare a Piombino si collocherebbe dunque nella stretta soglia del 3% in termini di compatibilità ambientale, a livello mondiale. Innovativo il progetto affidato a Danieli, che prevede un trattamento e la preselezione del rottame e accorgimenti per il risparmio energetico. L’impianto sarà infatti in grado, secondo le affermazioni di Perin, di recuperare i fumi di dei forni per il preriscaldo del rottame. Anche sul fabbisogno di risorse idriche si annunciano novità. Luca Villa ha infatti anticipato che il progetto prevede la realizzazione di un dissalatore per ridurre il fabbisogno della acque di raffreddamento, eliminando la necessità di attingere alla falda idrica che già presenta notevoli limiti di capacità.
Il progetto, secondo i tecnici Danieli, ha già raggiunto un elevato dettaglio. La flessibilità del nuovo stabilimento sarà in grado di diminuire le tempistiche di soddisfazione degli ordini sia per piccole quantità che per forniture più importanti.
Che cosa resta dunque da definire? Prima di tutto, tradurre gli intenti sia di JSW che di Metinvest in due accordi di programma, che tutte le forze politiche rappresentate in consiglio comunale e i sindacati chiedono che siano vincolanti a livello giuridico, prevedendo penali in caso di inadempienze. Il Governo, per stessa affermazione di Calabrò, ha accettato la proposta di Metinvest Adria di considerare il progetto di rilancio del polo siderurgico di Piombino come interesse strategico nazionale. Questo dovrebbe rilasciare il via libera alla nomina di un commissario straordinario con il compito di accelerare le pratiche autorizzative e monitorare il rispetto dei tempi per il dispiegamento dei due progetti.
Ovviamente, al centro della pressione dei sindacati il mantenimento dell’occupazione. L’ipotesi è che tutti gli attuali 1.326 lavoratori mantengano il rapporto con JSW fino al completamento dei progetti attraverso il prolungamento degli ammortizzatori sociali e un progetto di formazione e riqualificazione professionale. Altri 150 lavoratori sono attualmente in forza alla Piombino Logistics, società controllata da JSW, per i quali è stata rinnovata recentemente la Cig, e una cinquantina sono occupati in Gsi, azienda specializzata nella produzione di sfere impiegate nel settore della macinazione di prodotti minerari.
Secondo quanto emerso nell’incontro di mercoledì con i sindacati, al termine dei progetti Metinvest Adria potrebbe occupare 800 posti di lavoro incrementando l’indotto di altri 700 occupati. JSW manterrebbe 470 occupati nell’impianto rinnovato per la produzione di rotaie, che dovrebbe raddoppiare e qualificare la sua produzione aumentando la lunghezza da 108 a 120 metri e realizzando un impianto per l’indurimento del fungo.
Le valutazioni dei sindacati sono positive ma al tempo stesso di cautela, viste le vicende che hanno coinvolto l’ex Lucchini nei dieci anni trascorsi dalla chiusura dell’altoforno, e chiedono di essere coinvolti nel processo di stesura e valutazione degli accordi di programma che saranno firmati separatamente con JSW e Metinvest Adria. JSW si dichiarata pronta a formare l’Accordo di Programma entro la fine dell’anno. Quello di Metinvest, più complesso per l’entità dell’investimento e le caratteristiche degli impianti, arriverà nei primi mesi del 2025.
Le precondizioni per il rilancio del polo siderurgico di Piombino ci sono tutte, dunque, anche se si presentano ancora nodi delicati da sciogliere in ordine alle infrastrutture viarie e ferroviarie e il completamento degli investimenti sul porto in modo da garantire la disponibilità di aree e banchine indispensabili alle attività delle due aziende.
Dal punto di vista dell’occupazione, la proposta dei sindacati è quella della costituzione di una società pubblico-privata ad hoc che segua i processo di ricollocazione del personale e la formazione professionale. Da più parti è stata proposta anche una cabina di regia locale per seguire il rispetto degli impegni assunti sia dalla parte pubblica che da quella privata e della complessa attività di bonifica dei terreni, di cui si rivendica la restituzione alla pubblica utilità della parte non più necessaria alla produzione siderurgia per lasciare spazio alla città e a nuovi possibili insediamenti produttivi.
Fonte: siderweb.com