Dopo il Parlamento, anche il Comitato Economico e Sociale Europeo manda un segnale forte alla Commissione Europea sulla contrarietà alla concessione dello status di economia di mercato alla Cina. Con l’approvazione quasi all’unanimità (194 favorevoli e solo quattro contrari) dei pareri forniti dalla CCMI (Commissione Consultiva per le Trasformazioni Industriali) a firma del relatore Barceló Delgado e dei correlatori Enrico Gibellieri e Gerhard Kreuzer, di fatto anche i membri del CESE si aspettano un parere contrario della Commissione al Mes.
E lo fanno partendo dal presupposto che la Cina non è un’economia di mercato.
All’interno delle conclusioni del documento che ripercorre alcuni dei temi che nel dibattito sulla concessione del Mes sono dei leitmotiv – come la messa a rischio di imprese e posti di lavoro in Europa – vi sono anche prese di posizione particolarmente forti.
«Il CESE ritiene che il riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina metterebbe in serio pericolo l’assetto industriale dell’UE e la sua occupazione manifatturiera. Verrebbe pregiudicata la possibilità di consentire il rilancio dell’industria europea attraverso l’occupazione stabile e di alta qualità, la diffusione dell’innovazione tecnologica e della ricerca e sviluppo. Fattori chiave per assicurare una dinamica sostenibile al sistema economico europeo».
E ancora «Il CESE esorta la Commissione Europea, il Parlamento Europeo e il Consiglio a promuovere una concorrenza equa a livello mondiale quale via da percorrere per una difesa attiva di questi posti di lavoro e dei valori della società europea».
Da segnalare la richiesta di introdurre, fino a quando la Cina non avrà le caratteristiche per accedere al Mes, le inchieste antidumping attraverso un metodo non standard. Passando invece al tema dal titolo «Acciaio: mantenere occupazione e crescita in Europa», le parti che hanno suscitato il maggior consenso sono quelle relative alla necessità di ricostituire il gruppo di alto livello sull’acciaio. Organismo che comprenda la Commissione, gli stati membri, la BEI, le parti sociali, le imprese, i sindacati, la piattaforma tecnologica di R&S e i centri di competenza.
L’invito, inoltre, è che la Commissione produca tra un anno una relazione di follow-up di attuazione. Le richieste in materia di supervisione e tutela commerciale evidenziano inoltre che venga reintrodotto il sistema di vigilanza preventiva su alcuni prodotti siderurgici. Viene infine richiesto di stabilire un modello efficace per sostenere il processo di ristrutturazione dell’industria dell’acciaio, di rivedere la norma sugli aiuti di stato per il settore siderurgico e di tutelare le imprese più efficienti nella revisione del sistema Ets.
Fonte: siderweb.com