Da Fukushima al caro-acciaio. Questo il percorso compiuto da Giuseppe Pasini (presidente di Federacciai) durante il convegno Nuove dinamiche in atto nel mercato delle materie prime che si è tenuto a Montichiari (BS) durante la fiera Metalriciclo. «L’incidente che ha colpito la centrale nucleare di Fukushima – ha spiegato – ha spinto gli stati occidentali a rivedere le politiche energetiche». In particolare in Europa «la Germania ha chiuso sette centrali nucleari ed anticiperà le dismissioni di altri impianti nazionali. L’Italia ha rimandato il proprio piano energetico e anche gli altri stati non faranno ripartire l’atomo». La minor energia generata porterà ad «un incremento dell’impiego di gas e carbone in UE. Ciò avrà due conseguenze: l’aumento delle emissioni di CO2, con una maggior difficoltà nel rispettare gli impegni di Kyoto, e un inasprimento delle tensioni sulle materie prime, tra cui il carbone». Anche il carbon coke, quindi, «rimarrà su livelli elevati». L’altra materia prima per l’altoforno, il minerale ferroso, seguirà un destino analogo: «ci aspettiamo che le quotazioni rimangano su livelli elevati. Non pensiamo però che ci sia un’accentuata volatilità: i prezzi cambieranno di poco rispetto ai valori di queste settimane».
Per ciò che concerne il mercato dell’acciaio, Pasini si aspetta «un miglioramento della situazione nel secondo semestre». Per i prodotti legati all’edilizia «continua il momento difficile».
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