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Calano, invece, i prezzi dei prodotti

Nel mese di maggio di quest’anno è proseguita la tendenza a una moderata risalita dei prezzi delle materie prime non energetiche utilizzate nella produzione di acciaio, a cui si è aggiunto lo stop alla discesa in atto da diversi mesi delle quotazioni delle materie prime energetiche. Dopo aver toccato un minimo di 28,58 €/MWh all’inizio del mese, il prezzo del mercato all’ingrosso del gas TTF è risalito a 35,49 €/MWh a fine maggio, registrando un incremento del 24%. L’oscillazione più marcata rilevata da dicembre 2023 si spiega con l’accentuarsi delle tensioni causate dalle interruzioni non programmate dei flussi dalla Norvegia e dalla dichiarazione del più grande fornitore di quel paese che l’interruzione nelle forniture di gas potrebbe essere di non breve durata. Conseguentemente all’aumento del prezzo del gas naturale, è salito anche il prezzo dell’energia elettrica.

La situazione dei costi energetici per le acciaierie
Il prezzo del gas per le acciaierie è aumentato del 7,7% rispetto ad aprile, attestandosi a 0,42 euro al metro cubo rispetto a 0,43 euro dello stesso mese dell’anno precedente, con una riduzione del 2,3%. Il prezzo dell’energia elettrica si è incrementato del 3,4% rispetto ad aprile, attestandosi a 92,40 euro al MWh rispetto a 106,2 euro dello stesso mese dell’anno precedente, con una contrazione del 13%. Il prezzo del carbon coke è salito dell’1,1% rispetto ad aprile, mentre nei confronti del mese di maggio del 2023, il prezzo è sotto di 1,4 punti percentuali. Per quanto riguarda le materie prime non energetiche, il prezzo del minerale di ferro è aumentato del 10,1% rispetto ad aprile, attestandosi a quasi 10 punti percentuali sopra il prezzo del mese di maggio dello scorso anno. Il prezzo del rottame di ferro è invece aumentato del 3,6% rispetto ad aprile e risulta 1,5 punti percentuali sopra il prezzo dello stesso mese del 2023.

Andamento dei prezzi dell’energia e delle materie prime siderurgiche nell’ultimo trimestre

  Gas naturale
(€/mc)
Energia elettrica
(€/MWh)
Minerale
di ferro
(€/ton)
Carbon coke
(€/ton)
Rottame
(€/ton)
Marzo 2024 0,40 91,40 101,56 212,96 350,37
Aprile 2024 0,39 89,4 98,29 187,12 352,36
Maggio 2024 0,42 92,40 108,26 189,24 365,09

Fonti: Market Index, SERE-Servizi energia, Platts.

Per effetto delle dinamiche sopraccitate, il costo di produzione di una tonnellata di acciaio grezzo con forno elettrico è aumentato del 4,3% rispetto ad aprile di quest’anno, mentre è diminuito dello 0,2% rispetto a maggio del 2023. Il costo di una tonnellata di acciaio prodotta con ciclo integrale è cresciuto del 12,9% rispetto ad aprile di quest’anno, e del 10,2% rispetto a maggio del 2023.
A causa di una revisione del modello di calcolo dei costi di produzione, i dati di maggio presentano una volatilità più alta del previsto.

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Il differenziale relativo a tondo, travi e laminati è uguale a prezzo di vendita (compreso extra) meno costo di produzione dell’acciaio con forno elettrico, mentre quello di coils e lamiere è uguale a prezzo di vendita (compreso extra) meno costo della produzione di acciaio con altoforno.

L’andamento dei prezzi dei prodotti
Il prezzo del tondo per cemento armato è aumentato di quasi il 2% rispetto ad aprile di quest’anno e si è ridotto del 23,7% rispetto al prezzo di maggio dello scorso anno. Il prezzo delle travi è rimasto invariato rispetto ad aprile di quest’anno ed è diminuito del 18,5% rispetto a maggio del 2023. Il prezzo dei laminati mercantili è salito dello 0,7% rispetto ad aprile di quest’anno mentre si è ridotto del 19,5% rispetto a maggio dello scorso anno.

Il prezzo dei coils a caldo è cresciuto dello 0,9% rispetto ad aprile di quest’anno, mentre si è ridotto del 15,1% rispetto a maggio dello scorso anno. Il prezzo delle lamiere a caldo è aumentato dello 0,6% rispetto ad aprile di quest’anno, mentre è calato del 14,5% rispetto a maggio del 2023.

Andamento dei prezzi dei principali prodotti siderurgici nell’ultimo trimestre

(€/ton) Tondo c.a. Travi Laminati Coils a caldo Lamiere a caldo
Marzo 2024 615,50 762,00 716,25 761,75 785,00
Aprile 2024 609,60 749,00 696,60 723,80 755,80
Maggio 2024 621,00 749,50 701,25 730,25 760,50

Fonte: siderweb, i prezzi sono comprensivi degli extra.

Pertanto, per i prodotti piani i differenziali positivi fra il prezzo di vendita e il costo di produzione dell’acciaio sono diminuiti rispetto a maggio meno di quelli dei prodotti lunghi. Per i coils, il differenziale a maggio rispetto ad aprile di quest’anno è diminuito del 6,6%, mentre rispetto a maggio dello scorso anno il differenziale è calato del 43,6%. Per le lamiere a caldo il differenziale a maggio rispetto ad aprile di quest’anno è sceso del 6,4%, mentre rispetto a maggio dello scorso anno il differenziale si è ridotto del 39,1%.

Per quanto riguarda i prodotti lunghi, i differenziali hanno registrato una diminuzione più marcata. In dettaglio, per il tondo il differenziale a maggio rispetto ad aprile di quest’anno ha toccato il minimo storico diminuendo del 12,4%, mentre rispetto a maggio dello scorso anno il differenziale è calato del 69,2%. Per le travi, il differenziale a maggio rispetto ad aprile di quest’anno si è ridotto del 9%, mentre rispetto a maggio dello scorso anno il differenziale è sceso del 49%. Infine, per quanto riguarda i laminati mercantili, il differenziale a maggio rispetto ad aprile di quest’anno ha registrato una diminuzione del 9,4%, mentre rispetto a maggio dello scorso anno il differenziale si è ridotto del 57,5%.

Più marcate le variazioni dei prezzi di vendita dei diversi tipi di prodotti. I prezzi dei laminati lunghi sono diminuiti su base annua di oltre 2 punti in più rispetto ai prodotti piani. In particolare, il prezzo del tondo per cemento armato ha registrato una contrazione del 13,7% rispetto a maggio del 2023, quello delle travi è diminuito del 18,5% e quello dei laminati mercantili del 19,5%; il prezzo dei coils a caldo è calato invece del 15,1% e quello delle lamiere a caldo del 14,5%. I prezzi dei laminati lunghi, in particolare delle travi e laminati mercantili, sono ritornati sotto i prezzi dei coils e delle lamiere a caldo, correggendo un’anomalia che, iniziata intorno alla metà del 2022, si era protratta per buona parte del 2023. L’aumento dei prezzi negli ultimi mesi dello scorso anno e nel primo bimestre di quest’anno ha consentito ai produttori di piani di aumentare il differenziale rispetto al costo di produzione dell’acciaio che, fortemente ridottosi nel bimestre ottobre-novembre del 2023, si è riportato sopra i valori registrati a gennaio del 2023. Questo recupero è stato però di breve respiro, tant’è che nei messi successivi il differenziale è nuovamente calato. Al contrario, per i produttori di lunghi, la riduzione dei prezzi durante tutto il 2023 e nei primi tre mesi di quest’anno ha diminuito il differenziale rispetto al costo di produzione dell’acciaio, che è sceso sensibilmente rispetto ai valori di maggio del 2023. Un’ulteriore discesa rischierebbe di pregiudicare il risultato economico finale della gestione 2024, già negativamente condizionato da una domanda di acciaio che non dà segnali di ripresa.

Le previsioni a breve termine non lasciano quindi spazio per ulteriori diminuzioni dei prezzi dei prodotti lunghi, poiché i differenziali rispetto al costo di produzione dell’acciaio con forno elettrico hanno raggiunto a maggio di quest’anno il punto più basso degli ultimi due anni.

 

Fonte: siderweb.com