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Nel quarto mese del 2024, output globale a 155,7 milioni di tonnellate, in calo del 5% su base annua

Brusca frenata della produzione mondiale di acciaio ad aprile 2024. Il quarto mese dell’anno ha visto la bilancia globale fermarsi a 155,7 milioni di tonnellate, il 5% in meno rispetto ad aprile 2023.

Secondo i dati resi noti dalla World Steel Association, il primo quadrimestre dell’anno si è assestato a 652,4 milioni di tonnellate, in calo dello 0,9% sullo stesso periodo dell’anno precedente.

La produzione mondiale di acciaio resta in rosso ad aprile

Per capire a cosa sia dovuta la frenata, procediamo ad analizzare l’andamento delle aree in cui l’associazione suddivide il globo. Asia e Oceania ad aprile hanno prodotto 114,8 milioni di tonnellate, con una frenata del 5,8% sull’anno influenzata ancora una volta dalla frenata cinese. Ad aprile la Cina ha avuto un output di 85,9 milioni di tonnellate di acciaio grezzo e registrato un calo del 7,2% annuo. Resta in territorio positivo l’India con 12,1 milioni di tonnellate (+3,6%). Il bilancio del Giappone è di 7,2 milioni di tonnellate (-2,5%) a cui si aggiungono i 5,1 milioni di tonnellate della Corea del Sud (-10,4%).

Risveglio della produzione europea di acciaio grezzo, con i 27 dell’Unione che hanno registrato un output di 11,3 milioni di tonnellate di acciaio grezzo ed evidenziato una crescita dell’1,1% rispetto allo stesso mese del 2023. Fra questi spicca la Germania con 3,4 milioni di tonnellate stimate, in crescita dell’6,4%. Gli altri Paesi europei, ovvero quelli extra Ue, hanno prodotto 3,4 milioni di tonnellate (-2,6%).

L’area CIS (Russia, Ucraina, Bielorussia e Kazakistan) ha prodotto 7,4 milioni di tonnellate, in calo del 3,5%. Di queste si stima che 6,2 milioni di tonnellate siano della Russia (-5,7%).

In Nord America l’output è ammontato a 8,9 milioni di tonnellate (-5,2%), 6,7 milioni dei quali degli Stati Uniti (-2,8%), mentre il Sud America ha sfornato 3,4 milioni di tonnellate (-3,9%), con il Brasile a 2,7 milioni di tonnellate (-2,1%).

L’Africa è riuscita a produrre 1,8 milioni di tonnellate, in crescita dell’1,4% sull’anno. L’area del Medio Oriente, infine, ha sfornato 4,6 milioni di tonnellate (-8,2%), dove la Turchia ha avuto un output di 2,8 milioni di tonnellate (+4,5%) e l’Iran ha sfornato 2,7 milioni di tonnellate (-12,3%), un risultato su cui iniziano a farsi sentire gli effetti delle nuove sanzioni Usa.

 

Fonte: siderweb.com