In seguito alle calamità naturali che hanno investito il Giappone, Siderweb propone una scheda per capire meglio quali sono le dimensioni dell’industria siderurgica giapponese.
Produzione – Il Giappone vanta una grande tradizione nell’industria siderurgica: attualmente il Paese asiatico è il secondo produttore globale di acciaio, ma dal 1991 al 1995 è stato il Paese leader a livello globale, prima di venire superato dalla vicina Cina. Nel 2010 le acciaierie nipponiche hanno prodotto 109 milioni di tonnellate di acciaio grezzo, con un incremento del 25,2% rispetto all’anno precedente. Il risultato è del 8,8% inferiore rispetto al record messo a segno nel 2007, quando l’output arrivò a 120 milioni di tonnellate. Della produzione del 2010, oltre il 78,2% proviene da altiforni ed il restante 21,8% dal forni elettrici. Il 22,6% dell’output nipponico è di acciai speciali, mentre il resto è di acciai comuni.
Consumo – L’industria siderurgia nipponica è fortemente rivolta all’export, quindi il consumo interno risulta notevolmente inferiore alla produzione. Nel 2010 il dato della domanda apparente si è assestato a 68,1 milioni di tonnellate, con un miglioramento rispetto al 2009 di 13 milioni di tonnellate. Il record del consumo apparente nipponico è stato conseguito nel 2007, con 86,3 milioni di tonnellate, il 26% in più rispetto al 2010.
Commercio estero – Come detto, il Giappone è un Paese fortemente orientato all’export. Mentre le importazioni viaggiano dal 2006 al 2010 sul ritmo di circa 5 milioni di tonnellate annue (unica eccezione il 2009 con 3,5 milioni di import), l’export è decisamente superiore. Nel 2010 addirittura ha toccato il nuovo record storico, con 46,5 milioni di tonnellate di acciaio esportato (+29,8% rispetto al 2009) ed una bilancia commerciale positiva per 41,5 milioni di tonnellate. Scendendo maggiormente nel dettaglio dell’export i prodotti finiti in acciai comuni rappresentano volumi per circa 30 milioni di tonnellate, mentre i finiti in inox e speciali ammontano a 8 milioni di tonnellate. I piani in acciai comuni sono oltre 24,9 milioni di tonnellate, mentre i lunghi in acciai comuni 2,7 milioni di tonnellate ed i tubi 1,7 milioni di tonnellate. I migliori clienti delle acciaierie giapponesi sono Corea del Sud, Cina, Tailandia, Taiwan e gli USA.
Assetto industriale – La siderurgia giapponese è altamente concentrata: i primi cinque gruppi del Paese assommano l’80% della produzione nazionale e ben due acciaierie erano tra i maggiori cinque produttori mondiali nel 2009 (ultimi dati disponibili). Due anni fa, infatti, Nippon Steel ha prodotto 26,5 milioni di tonnellate di acciaio, seguita a breve distanza da JFE Holdings (25,8 milioni di tonnellate). Il terzo produttore nipponico è Sumitomo (11 milioni di tonnellate), poi Hyundai (8,4 milioni di tonnellate) e Nisshin (3,1 milioni di tonnellate). Nel 2008 le cinque acciaierie elencate in precedenza avevano prodotto 98,5 milioni di tonnellate. Nonostante la forte concentrazione, il processo di razionalizzazione del comparto non è ancora terminato: a febbraio infatti Nippon Steel e Sumitomo hanno espresso l’intenzione di fondersi, dando vita al secondo gruppo siderurgico mondiale.
Giappone e Italia – La distanza tra Giappone e Italia limita fortemente gli scambi commerciali di acciaio tra i due Paesi. Nel 2010 l’Italia ha importato dal Giappone circa 50.000 tonnellate di acciaio, di cui 35.000 di piani, 4.000 di lunghi e 10.000 circa di prodotti di prima e seconda trasformazione. Ancora più limitato l’acciaio che ha fatto il percorso inverso, dall’Italia ad Giappone: solo 1.700 tonnellate, di cui il 77% composto da prodotti di prima e seconda trasformazione.
************************************
Rispettando la legge sul diritto d’autore, siamo stati espressamente autorizzati da Siderweb S.p.A. alla pubblicazione di parte dei contenuti del sito www.siderweb.com.