La siderurgia continua a crescere. La conferma viene dai dati sulla produzione mondiale di acciaio elaborati dall’IISI. I “numeri” mostrano un incremento del 9,1% dell’output (103,6 milioni di tonnellate) nei primi sette mesi dell’anno. La Cina corre: +18,9% a 236 milioni di tonnellate. Bene l’Italia: +5,8% a 18,8 milioni di tonnellate.
La Cina diviene anche la regina dell’export. Il paese asiatico, infatti, nei primi sei mesi dell’anno ha venduto all’estero 18,9 milioni di tonnellate di prodotti in acciaio, superando l’Ue (17 milioni di tonnellate) ed il Giappone (16,6 milioni di tonnellate).
Notizie contrastanti dai mercati mondiali. Mentre l’inox non accenna a rallentare la propria corsa, con continui aumenti di prezzo sia negli Usa (AK Steel), sia in Estremo Oriente (BNG Steel, Tang Eng, Yusco, Posco), l’acciaio al carbonio mostra segni di cedimento in alcune aree. In India a settembre si è registrato un ribasso per i coils a caldo di 15-25 euro/t, mentre negli Usa, secondo Credit Suisse First Boston, potrebbe presto verificarsi un cambio del ciclo.
Nel nostro paese, sale la produzione industriale del comparto dei metalli e dei prodotti in metallo. A giugno, infatti, l’output del settore ha fatto registrare un +3,9% rispetto allo stesso periodo del 2005. Bene anche il dato del primo semestre: +2,2%.
L’Italia rimane un importatore netto di acciaio nei primi sei mesi dell’anno. Nel periodo preso in esame, il Belpaese ha esportato 2,82 milioni di tonnellate di prodotti siderurgici (+43%), importandone 5,64 milioni di tonnellate (+10%).
L’extra rottame di Arcelor fa marcia indietro a settembre. Dai 121 euro/t di agosto, infatti, la componente aggiuntiva di prezzo è scesa a 111 euro/t.
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