Companhia Vale do Rio Doce (Cvrd) ha annunciato di aver siglato un accordo per rilevare il 100% della Amci Holdings Australia Pty. L’operazione ha un valore di 835 milioni di dollari. Amci è una società privata australiana con sede a Brisbane, nel Queensland e vanta diversi asset nel settore del carbone anche attraverso importanti joint-ventures.
Un 2006 da record quello di Tenaris. Nel corso dell’anno appena concluso, infatti, l’azienda di proprietà della famiglia Rocca ha conseguito un utile di 2.059,4 milioni di dollari, il 48% in più rispetto al 2005. Bene le vendite che con 7,7 miliardi di dollari fanno un balzo in avanti di 1,5 miliardi. Sale anche l’utile operativo di Tenaris che con 2,7 miliardi di euro, fa segnare +44%. Grande passo in avanti anche per l’Ebitda che cresce del 41%, toccando i 3 miliardi di euro.
Arcelor Mittal non vuole incrementare l’offerta per rilevare la quota di minoranza (34% del capitale) della propria controllata Arcelor Brasil. Il colosso lussemburghese ha infatti presentato ricorso contro la decisione presa dall’antitrust brasiliana dicendosi fiducioso di un possibile passo indietro dell’ente di controllo carioca.
Sarà un’operazione ad ampio raggio quella che porterà il gruppo russo Severstal verso il potenziamento produttivo. Entro il 2010, l’impianto russo di Cherepovets sfornerà più prodotti finiti, mentre per il Nord America saranno stanziati 931 milioni di dollari per accrescere la produzione mirata all’automotive. Sempre in Nord America, Severstal realizzerà un nuovo laminatoio a freddo, oltre ad una linea di zincatura a caldo per immersione.
Per l’italiana Lucchini, invece, l’obiettivo sarebbe quello di espandere la capacità produttiva dagli attuali 2,3 milioni di tonnellate a quota 3 milioni di ton entro il 2010.
Ne ha fatto parecchio di rumore il tonfo della borsa cinese e, come ormai da consuetudine, l’eco si è udito in tutto il mondo. La siderurgia, che ormai da mesi cavalca continue ascese, non ha fatto eccezione. Secondo «Il Sole 24 Ore», le principali Borse mondiali hanno bruciato oltre 700 miliardi di euro di capitalizzazione. A risentirne pesantemente sono stati soprattutto i titoli del settore minerario e metallurgico, due aree in cui la Cina è particolarmente presente essendo un gran consumatori sia di materie prime sia di metalli.
Continua la cavalcata del nickel. Il prezzo della materia continua la sua scalata verso livelli inesplorati: il nuovo record è 44.500 dollari alla tonnellata. Nel solo 2007 si tratta di un rincaro del 30% e, rispetto a un anno fa, il prezzo è triplicato.
Un dazio all’export sull’acciaio: da ieri i prodotti siderurgici in uscita dall’Egitto scontano un dazio di 28$/t. La decisione è stata presa dal governo locale per regolare il mercato interno riducendo spinte inflazionistiche.
Riprende la corsa dell’extra rottame di Arcelor. La componente aggiuntiva di prezzo applicata per le consegne di marzo, infatti, sarà di 128 euro/t, con un incremento di 12 euro/t rispetto al mese precedente.
L’ascesa dei prezzi del rottame sulla piazza europea si legge anche nell’evoluzione dell’extra che Peiner Traeger applicherà per il mese prossimo. Il produttore tedesco ha infatti comunicato che la componente aggiuntiva di prezzo sarà di 143 euro/t in marzo.
Spazierà tra le 30 e le 40 sterline a tonnellata il rincaro chiesto da Corus per le travi sul mercato anglosassone. «La richiesta – ha confermato un operatore del gruppo a Siderweb – è, per ora, solo “verbale”». Ancora da vedere, dunque, se il provvedimento prenderà corpo, anche in funzione del feedback che avrà sui clienti.
Danieli sbarca in Ucraina con l’accordo siglato col gruppo Interpipe, uno dei maggiori gruppi siderurgici ucraini di proprietà del finanziere Viktor Pinchuk. Il contratto prevede la fornitura ed avviamento di una acciaieria elettrica “chiavi in mano” a Dnepropetrovsk, nel bacino del Donbass ad Est del paese. Il progetto vale circa 300 milioni di euro.
Nuovo contratto offshore per la controllata argentina di Socotherm che ha siglato un contratto per l’isolamento termico e l’appesantimento di un oleodotto da installare nello Stretto di Magellano. I tubi SS saranno forniti dallo stabilimento Siderca di Tenaris.
L’atomo e l’Unione Europea potranno risolvere i problemi energetici italiani. Questo è quanto ha dichiarato Giuseppe Pasini, presidente di Federacciai.
L’imprenditore si è detto convinto che solo con il ritorno all’energia nucleare e con la costituzione di una nuova Ceca (la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, nata nel 1952 e sciolta nel 2002), sarà possibile colmare il gap energetico italiano, rispettando allo stesso tempo il protocollo di Kyoto.
Via libera alla registrazione ai convegni di Made in Steel. È possibile prenotare la propria presenza agli incontri che si terranno dal 22 al 24 marzo 2007 durante l’unico evento italiano dedicato al mondo dell’acciaio. Registrandosi e compilando gli appositi campi del modulo on-line, entro e non oltre il 9 marzo, si potrà accedere gratuitamente anche all’area espositiva di Made in Steel.
Febbraio è stato un mese connotato da rincari, marzo sarà improntato maggiormente all’equilibrio. Così, in sintesi, il report sul mercato del rottame secondo Nuovo Campsider.
«Per il mese di febbraio – ha detto il presidente Cesare Pasini a Siderweb -, abbiamo registrato quotazioni in ascesa sia in Italia sia all’estero». «I parchi rottame delle acciaierie italiane – ha continuato – sono molto ben riforniti». Per marzo «ci aspettiamo – ha concluso Pasini – un mese di maggior tranquillità e maggior equilibrio».
La manovra commerciale era nell’aria, ma ora è ufficiale: Padana Tubi ha apportato una riduzione di 5 punti percentuali degli sconti sul listino euro/metro dei propri tubi in acciaio al carbonio.
Sia essa per rete o per trafila, il risultato non cambia: il mercato resta nettamente in tensione rialzista. Secondo quanto appreso da Siderweb, le quotazioni della vergella per rete elettrosaldata sulla piazza italiana gravitano oggi attorno ai 440-450 euro/t reso, ovvero circa 30 euro/t in più rispetto ad un mese fa. Stesso trend per la vergella da trafila che in trenta giorni ha messo a segno un rincaro di 40 euro/t portandosi sui 470-480 euro/t franco partenza.
La ragione alla base della tensione è lo squilibrio che si è venuto a creare tra la domanda e l’offerta. Quest’ultima sembra infatti incapace di alimentare la domanda che tuttavia non presenta particolari spinte verso l’alto.
Crescono i prezzi alla produzione per il comparto dei metalli e dei prodotti in metallo a gennaio. Secondo le rilevazioni dell’Istat, infatti, l’indice che misura questa variabile è salito a 131,9 punti il mese scorso, contro i 131,1 di dicembre. Rispetto al primo mese del 2006, l’incremento dei costi per il comparto è stato del 11,2%.
*********************************
Rispettando la legge sul diritto d’autore, siamo stati espressamente autorizzati da Siderweb S.p.A. alla pubblicazione di parte dei contenuti del sito www.siderweb.com.