Il colosso ArcelorMittal investe in Italia ed in Francia. Il gruppo siderurgico ha avviato in questa settimana i lavori per costruire un nuovo impianto di zincatura nel suo stabilimento di Piombino
con un’operazione di ammodernamento su cui sono stati investiti 45 milioni di euro. L’impianto, intermente automatizzato con bassi consumi energetici e ridotto impatto ambientale, avrà una capacità produttiva di 310 mila tonnellate l’anno e sarà attivo tra poco più di un anno, precisamente nell’agosto 2008.
È arrivata inoltre la notizia della firma dell’accordo preliminare per l’acquisto di due tubifici di Vallourec. L’obiettivo del numero uno siderurgico con sede in Lussemburgo &e grave; quello di rafforzarsi nella fornitura di acciaio al settore automobilistico.
Interessamento del Gruppo Arvedi alla Ferriera di Servola. Secondo indiscrezioni, il primo obiettivo siderurgico del gruppo cremonese sarebbe quello di riattivare il secondo altoforno della ferriera (ce ne sono due ed uno solo, oggi, è in funzione) per raddoppiare la capacità produttiva portandola da 1.200-1.400 tonnellate al giorno di ghisa a 2.400-2.800 tonnellate al giorno.
Il secondo nodo strategico è quello della logistica. Infatti, anche il terminal portuale della Ferriera dovrebbe essere raddoppiato, allungando la banchina a mare da 300 a 600 metri. L’ampliamento consentirà l’attracco di due navi contemporaneamente.
Terzo “punto” è quello dell&rs quo;energia, a tutti gli effetti una materia prima pregiata i cui costi intaccano non poco i conti delle acciaierie italiane. Sarà mantenuto il contratto con la centrale di cogenerazione valido sino al 2015 (Cip 6), un accordo che consente di cedere energia a prezzo vantaggioso.
Il Gruppo Marcegaglia strizza l’occhio alla Russia, dopo i numerosi investimenti sparsi tra Italia, Europa ed America. Le indiscrezioni danno la società siderurgica interessata alla realizzazione di un nuovo stabilimento per la produzione di tubi saldati. «È un’ipotesi possibile – dicono a Siderweb dalla sede mantovana – ma non c’è ancora nulla di certo». Di certo, per ora, c’è solo l’ampiezza degli investimenti stanziati dalla società.
San Giorgio di Nogaro e Canneto su ll’Oglio. Sono questi i due paesi nei quali il Gruppo Vienna crescerà grazie all’acquisizione di uno stabilimento da una parte e alla realizzazione di uno totalmente nuovo dall’altra. La società siderurgica dovrebbe a breve mettere mano sullo stabilimento di San Giorgio Nogaro (Ud), fino ad oggi della Pometon.
Se l’affare dovesse andare in porto, il Gruppo Vienna – secondo indiscrezioni raccolte da Siderweb – convertirà la produzione da graniglie a lingotti in acciaio.
Nella provincia mantovana invece, in particolare a Canneto sull’Oglio, il Gruppo costruirà una nuova forgia nonostante il progetto iniziale, secondo quanto appreso, avrebbe previsto anche la costruzione di un’acciaieria.
651 milioni di tonnellate di acciaio. È questo il bilancio produttivo globale del primo semestre 2007 che supera dell’8,4% il risultato raggiunto nello stesso periodo di un anno fa.
L’Ue 27 ha sfornato 108 milioni di tonnellate da gennaio a giugno, in crescita del 2,7% su base annua,per l’Ue 15, a quota 90,3 milioni di tonnellate, l’incremento è stato del 2%.
L’Italia ha prodotto 16,5 milioni di tonnellate con un +2,5% sui 16,1 milioni dello stesso periodo di un anno fa.
Nel mese di maggio, l’Italia ha accolto oltre 37 mila tonnellate di acciaio inossidabile proveniente dall’esterno dei confini “allargati” dell’Ue 27. È un volume che porta il consuntivo dei primi cinque mesi dell’anno a quota 248 mila tonnellate.
Guardando alla suddivisione per tipologie di prodotto, da gennaio a maggio sono giunte 178 mila tonnellate di “freddo”. Passando ai rotoli, le rilevazioni mostrano un cumulativo di 63 mila tonnellate. Completano il quadro le importazioni di bramme e fogli a caldo con cinque mesi a quota 7.100 tonnellate.
I lunghi hanno viaggiato tra lo stabile ed il ribasso nelle ultime due settimane. Lo ha confermato la Commissione Prezzi della Camera di Commercio di Brescia.
Secondo l’ente camerale, i prodotti da forno elettrico che hanno subito il calo maggiore sono stati il trafilato a freddo per cemento armato e la rete elettrosaldata, che hanno lasciato sul terreno 10 euro/t nei prezzi minimi e 20 euro/t nei massimi.
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