È un clima ottimista e positivo quello che si respira a Düsseldorf all’edizione 2008 della fiera Tube. I tubifici di respiro europeo e mondiale stanno facendo fronte ad una domanda molto sostenuta, sia nel settore del saldato sia in quello del senza saldatura, ed attualmente il carnet di ordini è pieno per tutto il secondo trimestre e per buona parte del terzo. Le quotazioni, trainate dal rincaro della materia prima e dal positivo andamento della richiesta, sono in crescita e dovrebbero rimanere in tensione ancora per alcuni mesi. Per il futuro più lontano, invece, i tubisti individuano due possibili criticità. In primo luogo, la concorrenza da parte dei produttori dei Paesi emergenti. In secondo luogo le grandi oscillazioni delle quotazioni dei tubi potrebbero mettere in difficoltà i clienti finali, sempre alla ricerca di stabilità nei prezzi e nelle forniture.
Rimane ancora in acque agitate il mercato italiano dei tubi saldati in acciaio inossidabile. Questo è ciò che ha appreso Siderweb parlando con alcuni dei partecipanti alla fiera Düsseldorf Tube.
Gli operatori hanno dichiarato che la domanda, sia reale sia apparente, è ancora a livelli non esaltanti. Per questo motivo il tentativo di aumenti da parte dei tubisti, anche se sostenuto dai rincari dell’extra lega, sta incontrando alcune difficoltà. E non è esaltante neanche la situazione dei commercianti, che stanno vendendo con margini ridotti. Per le prossime settimane, i produttori sono intenzionati a proseguire nel proprio tentativo di aumento delle quotazioni.
Dopo mesi di relativa calma, anche il comparto del rottame si surriscalda. Secondo quanto appreso da Siderweb, sui mercati internazionali si sta riscontrando una forte tensione rialzista sul prezzo della materia prima. A marzo, infatti, si è verificata una fortissima attività all’acquisto da parte di alcune nazioni extra europee (tra le quali spiccano Turchia, India e Pakistan) al contrario delle acciaierie nordeuropee che hanno comprato volumi contenuti. Ciò, in questi ultimi giorni, ha spinto i siderurgici continentali a tornare con forza sul mercato, con una ripercussione immediata sulle quotazioni. È infatti atteso un cospicuo aumento dei prezzi, nell’ordine di alcune decine di euro la tonnellata. Questa notizia ha avuto anche un immediato effetto sui finiti: molte mini-mills sia italiane sia estere hanno infatti annunciato in questi giorni di aver chiuso le vendite, che saranno riaperte nei prossimi giorni con delle correzioni ai listini di vendita dei prodotti lunghi.
Cresce ancora l’extra rottame di ArcelorMittal ad aprile. Il maggior produttore mondiale, infatti, ha reso noto che la componente aggiuntiva del prezzo delle travi per questo mese sarà di 166 euro la tonnellata, con un incremento di 7 euro la tonnellata rispetto al livello toccato il mese scorso.
Potrebbe esserci un po’ più di acciaio cremonese a Brescia. Arvedi avebbe messo mano sulla Metalfer di Roè Volciano, società specializzata nella trafilatura di tubi, allungando di fatto la propria filiera produttiva. Per la Metalfer, presieduta da Arnaldo Ferrari, si tratterebbe di un passaggio verso una società che già rappresentava il primario fornitore di tubi.
L’azienda bresciana vanta un fatturato 2006 di poco superiore agli 82 milioni di euro, consolidando nella cifra anche il risultato della controllata milanese di Corbetta, e gode di una buona redditività (il margine operativo lordo) che si è attestata a oltre 7 milioni di euro.
Il passo è stato compiuto. Assofermet ha infatti concluso lo studio di fattibilità sul progetto "Condizioni generali di vendita" andando a creare una piattaforma di regole comuni per i commercianti siderurgici. Nel corso di alcune riunioni, gli associati hanno discusso e stilato un pacchetto di norme per la vendita nel settore della distribuzione di acciaio. Questo insieme di norme è stato poi revisionato dal Prof. Avv. Marco Tupponi, Docente di Diritto del Commercio Internazionale dell’Università di Macerata.
La creazione delle “Condizioni generali di vendita” nasce dalla necessità di avere delle regole comuni che vadano a disciplinare le transazioni commerciali. Da segnalare che ogni azienda è libera di utilizzare, o meno, il testo, in ragione delle proprie specifiche situazioni.
La creazione delle “Condizioni generali di vendita” nasce dalla necessità di avere delle regole comuni che vadano a disciplinare le transazioni commerciali. Da segnalare che ogni azienda è libera di utilizzare, o meno, il testo, in ragione delle proprie specifiche situazioni.
L’intero lavoro è stato inoltre corredato da un prontuario, una serie di istruzioni che spiegano il buon utilizzo delle condizioni generali di vendita.
Dopo un primo trimestre caratterizzato da una moderata tensione rialzista, seguirà un aprile caratterizzato da aumenti importanti. È, in breve, quanto emerge dalla nota di mercato sull’andamento del rottame redatta da Assofermet.
Nel mese di marzo si sono avuti i primi effetti della scarsa disponibilità di rottame sul mercato nazionale e delle difficoltà di acquisto sul mercato estero con un rallentamento delle consegne e ad una riduzione delle scorte presso i parchi degli stabilimenti siderurgici. Per il mese di aprile Assofermet prevede che la dinamica dei prezzi sarà influenzata da rilevanti incrementi, conseguenza di un forte squilibrio tra domanda e offerta.
Di diversa lettura la nota di Campsider che ha visto un mese di marzo all’insegna di leggeri rincari che proseguono anche ad inizio aprile, ma che potrebbero presto calmarsi. A parlare è Cesare Pasini, presidente dell’associazione. «Nel mese di marzo – ha spiegato – abbiamo assistito ad un leggero rincaro del rottame, soprattutto per le qualità migliori. In media, i rincari sono stati di 5 euro/t». «Abbiamo poi rilevato – ha continuato Pasini – una maggior tensione rialzista tra fine marzo ed i primi di aprile. A nostro avviso, entro metà mese dovrebbero attutirsi le frizioni, che finora hanno condotto a revisioni di circa 10 euro/t, per giungere ad un nuovo equilibrio».
Due prodotti che nei primi giorni di aprile corrono nella stessa direzione: tanto la vergella per rete quanto quella da trafila hanno infatti messo in mostra una forte tensione rialzista. Il comparto della vergella sta scontando una situazione di “shortage” quantificabile in una mancanza di prodotto compresa tra le 80 e le 100 mila tonnellate al mese.
Questa situazione ha quindi fatto schizzare verso l’alto le quotazioni. I prezzi della vergella per rete elettrosaldata sono infatti balzati a 620-630 euro alla tonnellata reso (+200 euro alla tonnellata rispetto al livello di dicembre). Stesso trend per la vergella da trafila che con 640-645 euro alla tonnellata reso (+190 euro alla tonnellata rispetto alla fine dello scorso anno). Per le prossime settimane, la maggioranza degli intervistati si attende un’ulteriore correzione dei prezzi verso l’alto.
Ancora un piccolo passo in avanti per gli arrivi di acciaio a Porto Marghera in marzo. Nel terzo mese dell’anno infatti, lo scalo veneto ha accolto sulle sue banchine 356.850 tonnellate di prodotti siderurgici, con un incremento del 2,9% rispetto al mese precedente.
Continuano a crescere i costi di produzione dei metalli e dei prodotti in metallo a febbraio. L’Istat, infatti, ha comunicato che l’indice che misura questa variabile è salito nel secondo mese dell’anno dell’1% rispetto al mese precedente e del 2,7% nel primo bimestre.
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