È la scarsità di domanda al momento a condizionare il mercato delle ferroleghe. Un fattore che da luglio ha portato anche ad un indebolimento delle quotazioni nella qualità più diffusa del 10% circa, obbligando i produttori europei e non, a causa del rallentamento negli ordini, ad effettuare fermate fuori programma per mantenere in equilibrio i livelli di domanda ed offerta. Una scelta che quindi non fa pensare a crolli nei prezzi ma che però non esclude ancora qualche lieve oscillazione. A livello distributivo le strategie commerciali si dividono in due filosofie di pensiero: in primo luogo coloro che puntano a mantenere un livello di stock tale da non permettere di perdere ordini, altri invece mantengono le scorte al minimo indispensabile per compensare il calo di domanda, e soprattutto gli ordinativi passati da livelli trimestrali addirittura a settimanali o quindicinali.
Se i prodotti legati a silicio e manganese comunque rilevano una sostanziale stabilità dopo il calo estivo, maggiori le incognite invece sul ferro cromo, anche se alcuni produttori hanno iniziato a ridurre i volumi di offerta.
Per il futuro il discriminante sarà ancora una volta la domanda: secondo gli operatori intervistati da Siderweb, infatti, già da ora sulla carta vi sarebbero i presupposti per un recupero dei prezzi, che però non riescono a concretizzarsi per la mancanza di richiesta.
Fonte: Siderweb.com