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Il continuo deterioramento dell’economia dell’Ue in seguito all’invasione russa dell’Ucraina e alla crisi energetica sta portando a una recessione che ha un forte impatto sui settori industrialiLe prospettive per il mercato siderurgico sono peggiorate sia per la seconda metà del 2022 sia per il 2023, con una domanda di acciaio che subirà un calo più forte del previsto. L’allarme è di Eurofer, l’associazione dei produttori siderurgici europei, che ha fatto oggi il punto della situazione in termini di fattori negativi, consumo apparente e domanda degli utilizzatori finali.

«Tutti i fattori negativi sono rimasti al loro posto e si sono addirittura aggravati, in particolare l’impennata dei prezzi dell’energia, che porta a costi di produzione insostenibili – ha dichiarato Axel Eggert, direttore generale di Eurofer (nella foto di testa) –. Ciò ha comportato un’ulteriore riduzione del consumo apparente di acciaio e una significativa revisione al ribasso della produzione dei settori utilizzatori di acciaio nell’Ue per il resto di quest’anno e presumibilmente per la prima metà del prossimo».

Eggert ha espresso ancor più preoccupazione per «il persistente alto livello di importazioni distorsive di acciaio nell’Ue in un contesto simile». Il rischio, ha continuato, è «di andare incontro a una significativa distruzione della capacità industriale in Europa, se non verranno adottate misure commerciali di emergenza che riflettano la situazione precaria di alcune industrie critiche in Europa».

Dopo il rimbalzo registrato nel 2021, l’andamento del consumo apparente di acciaio ha subito un’inversione nel secondo trimestre di quest’anno e «si prevede che le performance negative continueranno per tutto il 2022 e almeno fino alla prima metà del 2023, consolidando la prospettiva di una recessione annuale del consumo apparente di acciaio più profonda del previsto per quest’anno (-3,5%, precedente stimata in -1,7%) e anche per il prossimo (-1,9%). Si tratterebbe rispettivamente della terza e della quarta recessione del consumo di acciaio in cinque anni».

Le consegne di acciaio, ha continuato Eurofer, sono calate del 7,1% nel secondo trimestre di quest’anno, mentre le importazioni hanno continuato a crescere, benché a un ritmo inferiore (+1,6% dopo il +28,5% del primo trimestre). Intanto, la produzione dei settori utilizzatori si è mostrata «più resiliente del previsto nel secondo trimestre del 2022 (+5,7%), grazie all’effetto trascinamento della ripresa post-Covid nel 2021 (+8,4%)». Gli sviluppi positivi nei settori delle costruzioni, dell’ingegneria meccanica e dei trasporti dovrebbero «garantire una crescita per il 2022 (+1,9%)».

Ciononostante, l’impatto del conflitto russo-ucraino e del caro energia avranno un forte peso sugli ultimi mesi del 2022 e sul primo trimestre del 2023, se non oltre. «Ciò – ha concluso Eurofer – ha contribuito a una revisione al ribasso della produzione dei settori utilizzatori nel 2023 (-0,9% rispetto al +2,2% precedentemente stimato)».

 

FONTE: SIDERWEB.COM