Duferco riavvia l’altoforno di Charleroi-Marcinelle ed investe milioni di euro nell’ambiente. Il gruppo siderurgico ha infatti stanziato 10,8 milioni per il ramo italiano per i quattro stabilimenti.
Di questi milioni di euro, 5,5 sono destinati alla San Zeno Acciai Duferco dove un milione e mezzo di euro ha già trovato applicazione nella costruzione di un nuovo cunicolo per il posizionamento delle tubazioni raffreddate ad acqua (di dimensioni fino a tre metri di diametro e dei relativi appoggi) e nella costruzione di una camera di sedimentazione e sostegno della nuova torre di condizionamento. E ancora, parte delle risorse è sfociata in una camera per le apparecchiature di controllo e funzionamento della torre stessa, nell’ installazione di nuove tubazioni e di un ventilatore booster a servizio della linea di aspirazione del forno siviera. Inoltre, è in corso un’operazione di bonifica dei terreni precedentemente destinati allo stoccaggio rifiuti. L’attività continuerà con step successivi che si prevede comporteranno un investimento ulteriore di circa 4 milioni di euro in due anni e che consentiranno di ottenere un ulteriore miglioramento delle condizioni ambientali all’interno dell’acciaieria e delle emissioni in atmosfera.
Allo stabilimento di San Giovanni Valdarno (Arezzo, Duferdofin spa), i principali interventi orientati al miglioramento dell’impatto ambientale hanno riguardato l’installazione di aspiratori per il banco saldatura del reparto manutentori e per l’ingresso tempra del forno Stein. Tra gli interventi anche la costruzione di vasche di raffreddamento in acciaio inox che riducono la corrosione per i forni Stein e Monter, la creazione di un’area chiusa per lo stoccaggio di vernici e oli e l’introduzione nel processo produttivo dell’uso di vernice ad acqua che consente di migliorare la qualità delle emissioni in atmosfera. É in corso un’operazione di bonifica dei terreni precedentemente destinati allo stoccaggio rifiuti. L’investimento per gli interventi avviati è stato pari a oltre 800 mila euro.
A Verbania, alla Travi e Profilati di Pallanzeno, le attività per favorire il miglioramento dell’impatto ambientale sono iniziate nel mese di febbraio e hanno interessato principalmente la messa in sicurezza e l’impermeabilizzazione del canale di scarico delle acque di laminazione tramite un telo in HPDE termosaldato. A partire dal mese di settembre l’intervento è continuato con la costruzione di vasche per la realizzazione dell’intero circuito chiuso delle acque di laminazione. L’intera opera avrà un costo complessivo di quattro milioni di euro.
Allo Stabilimento di Giammoro (Messina) è stato avviato un piano di caratterizzazione dei terreni e della falda acquifera dell’area occupata dallo stabilimento. L’azienda è tra le prime in Sicilia a dar corso a questo tipo di progetto che comporterà oltre 0,5 milioni di euro d’investimento.
In Belgio, Duferco ha riacceso la scintilla che ha dato nuova vita produttiva all’altoforno di Charleroi-Marcinelle le cui siviere, vuote da tre mesi, torneranno a colmarsi fino a sfornare 2,1 milioni di tonnellate di bramme all’anno, pari a cinque colate da 550 tonnellate al giorno. L’operazione è costata 130 milioni di euro grazie ai quali i laminatoi di La Louvrière e Clabecq inizieranno a ricevere i semilavorati prodotti dall’altoforno. I lavori di rinnovamento dell’impianto hanno riguardato soprattutto il sistema di raffreddamento e i refrattari.
Come se non bastasse, altri venti milioni di euro sono stati destinati agli investimenti per il miglioramento dell’impatto ambientale con l’installazione di nuove cappe, posate e orientate in modo diverso per meglio adattarsi ai diversi movimenti del convertitore, con l’applicazione di nuovi elettrofiltri e con la sostituzione dei trasformatori elettrici.
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