Torna sotto i tre miliardi di euro il fatturato del Gruppo Danieli nell’anno fiscale 2012/2013 (1 luglio 2012-30 giugno 2013). Il Gruppo, infatti, ha messo a bilancio ricavi per 2,782 miliardi di euro, con una riduzione del 9,7% rispetto all’esercizio precedente. Scendono di pari passo anche ebitda (-8,4% a 277,5 milioni di euro), ebit (182,4 milioni di euro, -14,8%) e l’utile netto, che si ferma a 163,3 milioni di euro, con un -6,5% rispetto all’anno precedente. Il portafoglio ordini è pressoché invariato (-0,6% a 3.206 milioni di euro).
«L’andamento dei ricavi del Gruppo si è mantenuto stabile per quanto concerne il settore ingegneria e costruzione impianti per produrre metalli (Plant Making), mentre nel settore produzione di acciaio con il gruppo ABS (Acciaierie Bertoli Safau e ABS Sisak – Steel Making), è calato notevolmente per via della crisi italiana/europea – commenta l’azienda -. Il Consiglio di Amministrazione, prendendo atto dei risultati evidenzia che: Danieli Plant Making ha mantenuto gli obiettivi di redditività prefissati, grazie non solo alla leadership in molti settori, ma anche alla crescente competitività dei costi di ingegneria e fabbricazione, in qualità, della Danieli Asia. Si conferma tra l’altro il buon livello di competitività delle consociate europee, in particolare Svezia e Francia, oltre che del gruppo italiano. ABS Steel Making ha registrato, nei primi sei mesi del 2013, un trend in miglioramento che sarà mantenuto tale anche nel secondo semestre del 2013. Inoltre, è stata definita la strategia da qui al 2018, che richiederà ulteriori investimenti, nelle società del gruppo ABS, stimati in 200 milioni di euro circa».
Per ciò che concerne il mercato siderurgico, Danieli ritiene che «si stima possibile un sensibile miglioramento generale a partire dalla fine del 2014 che prenderà corpo nel 2015».
Fonte: siderweb.com