Il presidente Gussalli Beretta: «Scelta consentirebbe di salvaguardare la competitività delle imprese»
«Positive le aperture al disaccoppiamento del prezzo dell’energia elettrica e gas». Questo il commento del presidente di Confindustria Brescia, Franco Gussalli Beretta, rispetto alle dichiarazioni del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che ha aperto all’ipotesi di sganciare la quotazione dell’elettricità dall’andamento del costo del gas.
Come ha ricordato Beretta, «il sistema produttivo italiano vive una situazione di svantaggio competitivo rispetto alle altre nazioni europee. Negli ultimi anni i prezzi medi italiani si sono mantenuti superiori rispetto agli altri Paesi: i valori del 2024 fotografano l’Italia a 108 euro al MWh, la Germania a 78, l’area scandinava a 36, la Spagna a 63, la Francia a 58». In questo contesto, quindi, «le aperture del Governo sul disaccoppiamento del prezzo finale di elettricità e gas sono certamente positive e riflettono una linea che, come Confindustria, stiamo sostenendo da ormai diverso tempo», perché «questa scelta consentirebbe di rivedere tutta una serie di costi di produzione su cui, come aziende, stiamo soffrendo», continua il presidente di Confindustria Brescia.
Le quotazioni energetiche negli ultimi due mesi sono tornate a salire con decisione negli ultimi mesi e «con il disaccoppiamento si potrebbe determinare un calmieramento tariffario strutturale e non temporaneo, che per un territorio energivoro come quello bresciano è quanto mai necessario in questa fase, salvaguardando la competitività complessiva del sistema industriale». Inoltre, aggiunge Gussalli Beretta, «si darebbe piena visibilità al contributo che le fonti rinnovabili danno al mercato dell’energia elettrica», con l’installazione in Italia di 7,5 Gw di nuove rinnovabili in aggiunta ai 1,3 Gw deil 2021, 3 Gw nel 2022 e 5,8 Gwnel 2023.
Oggi «esistono già i presupposti regolatori per avviare il disaccoppiamento in Italia, sia a livello di Commissione europea che di Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, in primis il regolamento sul market design. Non possiamo che auspicare il compimento dell’ultimo passo verso una decisione così strategica e importante per tutto il Made in Italy e, in particolare, per i sistemi produttivi caratterizzati da un intenso utilizzo di energia come il nostro», conclude il presidente di Confindustria Brescia.
Fonte: siderweb.com