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Tre segni positivi e un «-». Il report diffuso quest’oggi da Federacciai relativo al commercio estero di acciaio evidenzia incrementi (corposi) dell’import tanto europeo che Extra Ue, un lieve aumento dell’export verso i paesi esterni al Vecchio Continente e un calo delle vendite nei 28 dell’Ue. Concentrando l’analisi sugli scambi intracomunitari del periodo gennaio – agosto, l’import ha evidenziato un incremento complessivo del 20,7%, per un totale di 13,366 milioni di tonnellate, a fronte degli 11,078 milioni dei primi otto mesi del 2014.

Sono gli arrivi di piani ad incidere fortemente sul totale: con 8,37 milioni di tonnellate, le importazioni sono cresciute del 25,4% rispetto al 2014. Salgono di oltre il 17% le importazioni di lingotti e semilavorati e prodotti lunghi che, rispettivamente, nel periodo gennaio – agosto hanno raggiunto i 2,497 milioni di tonnellate e gli 1,51 milioni di tonnellate a fronte degli 2,127 milioni di tonnellate e 1,288 milioni di tonnellate dello scorso anno. Tra lo stabile e lieve ribasso i prodotti di prima e seconda trasformazione. Cedono, invece, il 5,7% le esportazioni di acciaio verso i paesi dell’Unione che toccano i 10,932 milioni di tonnellate a fronte degli 11,593 milioni di tonnellate dello scorso anno. Eccetto il +1,3% di vendite di prodotti lunghi (2,845 milioni di tonnellate nel 2015) tutte le altre categorie registrano discese. La più corposa è quella dei lingotti che cedono il 34,7%, attestandosi a 288 mila tonnellate (erano 441 mila nel 2014). I prodotti made in Italy più esportati in Europa sono i piani, che perdono però nel confronto su base annua l’11%: 4,258 milioni di tonnellate nell’anno in corso, contro i 4,783 milioni di tonnellate del 2014. Import ed export positivi invece da e verso i paesi extra europei nel periodo gennaio – settembre. Gli arrivi hanno taccato i 7,772 milioni di tonnellate, pari al 35,2% in più rispetto al 2014, quando arrivarono 5,747 milioni di tonnellate. Oltre 2 milioni di tonnellate di incremento che si concentrano particolarmente negli arrivi di piani che sono saliti dai 2,997 milioni di tonnellate del 2014 ai 4,627 milioni di tonnellate dell’anno in corso. Ad eccezione della stabilità di arrivi di prodotti di seconda trasformazione, tutte le altre categorie registrano segni positivi. L’export registra, invece, un aumento complessivo di poco meno di 50 mila tonnellate, raggiungendo i 3,946 milioni di tonnellate (erano 3,9 milioni nel 2014 per un +1,2%). Lunghi e piani i prodotti più venduti ed entrambi in crescita. I primi hanno raggiunto gli 1,593 milioni di tonnellate (+5,5% sul 2014) confermandosi la categoria di acciaio italiano più ricercata fuori dall’Europa. Seguono i 1,314 milioni di tonnellate di piani che salgono del 6,9% rispetto ai primi nove mesi del 2014.
«Nel solo mese di settembre 2015 sono state importate dall’Italia 912.000 tonnellate di acciaio dai Paesi extra europei – ha commentato Stefano Ferrari, direttore responsabile di Siderweb.com e membro dell’Ufficio Studi della Community dell’acciaio -, contro le 680.000 tonnellate dello stesso mese dell’anno scorso. Fanno impressione, in questi numeri, il balzo avanti sia dei semilavorati, che fanno registrare volumi per 57.000 tonnellate in più rispetto a settembre 2014, sia soprattutto dei piani. Gli arrivi di questi ultimi prodotti, riferendoci al solo settembre, sono stati pari a 594.000 tonnellate, contro le 413.000 tonnellate del 2014 (+44,2%), segno che l’onda lunga dell’import non si è ancora esaurita».

Fonte: siderweb.com