I fari sono puntati sull’acciaio per le costruzioni e per i macchinari e su questi due segmenti verranno concentrate le indagini che, a sorpresa, tra luglio e settembre, riguarderanno un centinaio di poli produttivi.
L’obiettivo – secondo quanto riferito da Reuters – è la riduzione della produzione di acciaio di basso livello qualitativo. Si tratta di un’azione che fa seguito a quella che ha preso il via all’inizio del 2017 e che ha previsto il taglio dei poli produttivi di acciaio di bassa qualità realizzato in piccoli forni dalle tecnologie vetuste. Operazione che, nei piani governativi, avrebbe dovuto concludersi entro la fine del mese di giugno.
Il garante per la qualità del governo cinese ha affermato la scorsa settimana la propria intenzione di richiedere alle autorità locali di creare dei team di controllo per condurre l’indagine su cento imprese e sulla qualità dei loro prodotti.
L’Amministrazione generale della sorveglianza della qualità (AQSIQ) ha riferito che la produzione di acciai di bassa qualità può portare alla perdita della licenza di produzione se l’azienda in questione non interviene entro un determinato lasso temporale nell’adeguamento dei suoi impianti.
L’agenzia di stampa fa sapere che lo Stato cinese ha affermato di aver chiuso 600 aziende produttrici di acciaio di basso livello nel primo semestre dell’anno in corso, tagliando circa 120 milioni di tonnellate di capacità produttiva.
Fonte: siderweb.com