Lallio (BG) – Un ritorno ai luoghi d’origine, ma con un vestito diverso. Carminati riparte da Lallio, in provincia di Bergamo, per la sua nuova avventura imprenditoriale nel settore siderurgico.
Da pochi giorni, infatti, è attiva la Carminati Tubi & Acciai nella sua sede bergamasca con un capannone da 11.000 mq coperti e un piazzale delle medesime dimensioni. L’attività della Carminati Tubi & Acciai, che vanta già due magazzini in provincia di Verona, si concentrerà soprattutto sulla lavorazione e vendita di tubi, non trascurando però la rivendita del pronto di lamiere, travi e laminati mercantili. Massimo Carminati, amministratore della società, spiega a Siderweb la genesi della nuova società e la ragione delle scelte strategiche. «Quando abbiamo concluso l’accordo con ArcelorMittal – ha esordito Carminati – eravamo in un periodo di grosse scommesse sul futuro, nel quale Carminati Siderurgica era troppo piccola per essere grande o troppo grande per essere piccola. La scelta, quindi, era tra effettuare acquisizioni o essere acquisiti ed è arrivata un’opportunità per questa seconda possibilità». Dopo il periodo passato in ArcelorMittal «sentivo l’esigenza di ricominciare. Tornare nel mercato delle travi non aveva senso: la competizione è fortissima, il mercato si è ridotto in termini di volumi rispetto a pochi anni fa e non avremmo avuto la copertura di un’acciaieria. Quindi da un’analisi fatta abbiamo riscontrato che i tubi senza saldatura, i tubi meccanici ed i tubi strutturali scordonati sono tre segmenti nei quali le prospettive di crescita appaiono migliori. In particolare con l’evoluzione nei macchinari per il taglio e la lavorazione al plasma dei tubi crediamo che ci siano grosse possibilità di evoluzione per questi prodotti, soprattutto nel comparto delle costruzioni dove possono in molti casi sostituire le travi». Parallelamente alla specializzazione sui tubi «non rinunciamo alla nostra tradizione di generalisti per la zona di Bergamo». Tornando al comparto tubi, «stiamo installando due linee per il taglio e la lavorazione e siamo distributori ufficiali di prodotti Dalmine».
In un momento nel quale la congiuntura economica è difficile, ed il mercato dell’acciaio non brilla, qual è stata la spinta che ha portato a rientrare da imprenditori nel comparto siderurgico? «Nel corso della mia vita ho sempre fatto l’imprenditore: è un lavoro che ormai è dentro il mio DNA. Prima di ricominciare nell’acciaio io e i miei fratelli abbiamo valutato anche altre possibilità in altri settori, ma alla fine abbiamo ritenuto la scelta del rientro nella siderurgia la migliore per noi, nonostante il comparto sia sicuramente concorrenziale e con una concorrenza qualificata». Quali sono gli obiettivi per il 2011? «Vogliamo chiudere l’esercizio in utile – ha detto Carminati -. Non ci interessa scalare le tonnellate e affrontare il mercato aggressivamente: vogliamo fornire servizi che siano remunerati correttamente. Per il futuro sarà necessario crescere e fornire sempre più servizi ai clienti, sarà questo il nostro obiettivo». Ad un anno e mezzo dalla nascita di Carminati Tubi & Acciai con l’acquisizione di due magazzini in Veneto, quali sono stati i risultati dell’esercizio 2010? «Sono stati positivi. Le tonnellate vendute sono state 8.000 circa, per un fatturato di 8 milioni di euro, un EBITDA di 150.000 euro ed un utile di 8.000 euro circa. Considerando che abbiamo avuto solo 7 mesi pieni di attività penso siano risultati lusinghieri. Nel corso di questi mesi, inoltre, siamo rientrati in Sider Center».
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