Il mercato del rottame in Italia è in fermento. Negli ultimi giorni, infatti, il comparto sta facendo fronte ad una situazione surriscaldata, contraddistinta da prezzi in aumento, scarsa disponibilità di materiale e bassa raccolta.
La scintilla che ha infiammato il settore è partita dalla Turchia. I siderurgici anatolici, nelle scorse settimane, sono tornati all’acquisto dopo mesi di scarsa attività, provocando un immediato rialzo delle quotazioni internazionali. Inoltre, hanno provocato una deviazione dei flussi del rottame centroeuropeo, che ha preso la via della Turchia. Questa situazione ha influenzato anche il nostro Paese, dove sotto la cenere erano presenti tutte le condizioni necessarie alla ripartenza delle quotazioni. La raccolta da parte dei commercianti di rottame, infatti, è stata molto bassa per un lungo periodo, sia a causa del crollo della domanda da parte delle acciaierie sia a causa della difficile congiuntura economica dell’Italia. Quindi anche le scorte dei rottamai erano basse ed anche i parchi rottame di molte acciaierie erano arrivati a livelli molto risicati. In questa congiuntura hanno agito due forze. In primo luogo, come detto, l’ “effetto-Turchia”. Secondariamente i produttori, in particolare di tondo, hanno registrato un incremento degli ordini all’export che ha portato ad una maggior necessità di rottame. Si è creato uno squilibrio tra domanda e offerta, dunque, ed i prezzi hanno preso la via della salita, con incrementi molto disomogenei e variegati (a seconda della necessità delle acciaierie), ma che in alcuni casi hanno varcato anche i 50 euro la tonnellata. E, per di più, con la concreta difficoltà nel reperire i volumi richiesti.
La situazione, quindi, è molto concitata: il settore sembra uscito da un torpore che durava da mesi, passando in pochi giorni dalla calma piatta alla frenesia per ricercare i volumi. La domanda che tutti si pongono, oggi, è se ciò che sta accadendo è solo legato alla congiuntura o se questo è l’inizio di una nuova fase rialzista. Al momento la posizione degli operatori, sia i commercianti di rottame sia le acciaierie, è cauta. Per il prossimo futuro, le attese sono per un incremento delle quotazioni anche nel mese di dicembre, mentre per il 2009 l’andamento del rottame e l’eventuale inversione di tendenza del mercato sarà strettamente dipendente da ciò che succederà alla domanda dei finiti. Se si riprenderà, tutta la siderurgia, compreso il rottame, potrà trarne beneficio. Viceversa, l’incremento delle quotazioni che si registra in questi giorni rimarrà solo un rimbalzo di natura tecnica.
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