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È la netta risalita sia dell’import che dell’export dai paesi terzi il dato più significativo dell’ultimo report mensile sul commercio estero di acciaio diffuso da Federacciai.
Il dato complessivo aggiornato a luglio sui flussi commerciali, mostra però un import in discesa dell’1,2% con 12,127 milioni di tonnellate di acciaio entrate in Italia in sette mesi, a fronte di 10,645 milioni di tonnellate di spedizioni, in recupero sul 2015 del 5,9%.

Per quanto riguarda i flussi con i paesi comunitari, il dato riportato è di un’ulteriore riduzione delle importazioni che passano un -3,6% di giugno al -4,3% di luglio, spinte ancora una volta da lingotti -30,4% e dai prodotti piani -5,3% per un totale di 5,764 milioni di tonnellate d’acciaio arrivate dall’Ue. In rallentamento di un 1,8% anche le esportazioni la cui crescita rispetto ai primi sette mesi del 2015 si riduce ad un +10,7% (a giugno era +12,5%) con 7,546 milioni di tonnellate spedite in Ue. Anche in questo caso i piani giocano un ruolo fondamenta sia in termini di volumi, 3,215 milioni di tonnellate sia di variazione +15,6%.

 

 

Come anticipato i movimenti più significativi, nella tabella aggiornata in questo caso al mese di agosto 2016, si sono visti negli scambi con i paesi terzi. La nota dolente riguarda le importazioni, la variazione percentuale rispetto al 2015 sale da un +1,7% ad un +5,1% a causa soprattutto del +10.2% registrato dai lingotti e semilavorati che sfiorano i 2,23 milioni di tonnellate. Positivo invece il dato sull’export che sebbene resti ancora negativo -2,6% fa segnare un miglioramento rispetto al -4,3% di luglio ed al -6,9% di giugno. In questo caso un contributo a riportare l’indice in territorio positivo potrebbe venire dai piani che scontano ancora un -16,9% di spedizioni rispetto al 2015.

 

 

 

 

Fonte: siderweb.com